Il Sindaco, Dott. Salvatore Sanzeri candidato alle Regionali 2008 nella Lista Finocchiaro, la stessa nella quale figurano altri socialisti, a partire dall'attuale sindaco di Cianciana che tenta dunque la rielezione dopo la pausa del 2006.
Franca Alonge
Renato Bruno
Giuseppe Lauricella
Salvatore Sanzeri
Calogero Traina
Simone Di Paola
Mariella Piparo

Salvatore Sanzeri, figlio maggiore di Pietro Sanzeri e di Pierina D’Angelo. Nato a Cianciana il 21 marzo del 1953, sposato con la professoressa Giovanna Carubia, ha due figli: Cristina di ... e Pietro di ... anni. Ha frequentato il Liceo Classico “Luigi Pirandello” di Bivona ed ha superato brillantemente l’esame di maturità nel 1972. Iscritto alla facoltà di medicina e chirurgia presso l’Università di Palermo si è laureato nel 1979.
Dopo la laurea ha esercitato la professione di medico nell’isola di Lampedusa fino al 1986. Rientrato in Sicilia ha prestato servizio presso l’ospedale di Ribera per trasferirsi nel 1990 presso l’U.S.L. numero 9 di Bivona, dove attualmente esercita la professione con la funzione di dirigente responsabile del servizio di medicina di base del distretto.
Fin da giovanissimo si è interessato di politica ed è stato eletto consigliere comunale all’età di 22 anni. Ha rivestito la carica di sindaco di Cianciana nel 1980 e una seconda volta nel 1988. In tutti questi anni ha avuto numerosi incarichi sia a livello provinciale che regionale. Ultimamente, ricoprendo la carica di segretario provinciale dello S.D.I. (Socialisti democratici italiani), si è presentato candidato alle elezioni del 24 Giugno 2001 per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana ed è stato eletto deputato con circa 3500 voti di preferenza.
Nel 2003 viene eletto sindaco della sua città natale, Cianciana.
Deputato nella Legislatura: XIII
Nato a Cianciana (AG) il 21-03-1953
Laurea in medicina
Medico
Eletto nella lista: Socialisti Democratici Italiani Collegio: Agrigento, con voti 3.281 di preferenza su 8.320 di lista (39,44%) Iscritto al gruppo: Misto | |
dal 07-08-2001 08-06-2006 | Componente Commissione I - Affari Istituzionali |


Dodici liste con 79 candidati concorrono per i sette seggi che esprime il collegio provinciale di Agrigento. Ai concorrenti per uno scranno a Palazzo Madama o a Montecitorio si uniscono i pretendenti ad uno scranno a Sala d'Ercole.
In realtà, la provincia di Agrigento potrebbe aggiudicarsi qualche deputato regionale in più, considerata la presenza di Giusy Savarino e Michele Cimino, anche nel listino del presidente Lombardo. Difficile fare un confronto con le elezioni del 2006 per i tanti cambiamenti intervenuti nel sistema politico italiano, dopo l'interruzione anticipata sia del parlamento nazionale che di quello nazionale.
Due grandi nuove formazioni politiche, con tendenza maggioritaria, come usa dire, che intraprendono la scommessa di semplificare il quadro dei partiti. Il Pdl e il Pd sono al loro battesimo elettorale e sperano di passare dal bipolarismo al bipartitismo. L'Udc che in Sicilia sostiene Lombardo per le regionali si smarca per le elezioni nazionali ed anzi non manca occasioni per polemizzare con i vecchi alleati.
A questo si aggiungono nuove liste che hanno l'ambizione di intercettare il vento di anti-politica che soffia da un pò di tempo in un Paese che vede nei politici gli appartenenti ad una casta che pensa alla sua sopravvivenza. un altra variabile può essere rappresentata dall'affluenza alle urne, che potrebbe non essere molto alta, anche per il meccanismo di una legge elettorale (quella nazionale) poco gradita dagli elettori, come confermano i sondaggi. Molto dipenderà dallo stile con cui i candidati si presenteranno al corpo elettorale e alla sobrietà e concretezza dei loro messaggi.
Un utile suggerimento veniva, qualche giorno fa, da una voce autorevole e assolutamente distante da ogni manovra politica di parte. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale italiana lo faceva richiamando due punti: il primo, la politica è importante per la vita del Paese ed ha un'insopprimibile valore di esemplarietà; il secondo, guardare all'agenda del Paese con riferimento al "problema della spesa".
Questo modo schietto di parlare è un'indicazione da seguire se si vuole riavvicinare i cittadini alla politica e se quest'ultima vuole riprendersi quel ruolo pedagogico che le compete.