Cianciana lì 25/01/13:  AI FUTURI CANDIDATI SINDACI DEL NOSTRO COMUNE
io chiedo
che punto principale del programma sia l’affermazione di principi di Legalità di cui tutti i soggetti presenti nel nostro territorio debbono rispettare, compreso le banche che debbono ridare indietro su semplice richiesta del cittadino tutto ciò che illegalmente è stato percepito, senza rincorrere in citazioni che hanno lo scopo di intimorire il danneggiato, ma con la mediazione di organi preposti che rileveranno il reale dare-avere tra le parti; rimettendo da subito sul territorio risorse che contribuiranno alla crescita economica del nostro paese. ...

 

 Premessa: le banche negli anni hanno commesso illeciti che hanno portato al collasso economico attività commerciali ed intere famiglie.

A molte persone e persino alle Istituzioni, e persino alla Giustizia, sembra impossibile che le banche hanno agito abitudinariamente nell’illegalità, ma tutto ciò nel corso degli anni è successo, nel silenzio completo e a volte nella protezione di Istituzioni ad ogni livello. Gli illeciti bancari più gravi, quelli che maggiormente hanno danneggiato l’economia e hanno pesato sulle tasche dei cittadini e delle piccole imprese sono quelli inerente i fidi, in cui all’applicazione di un tasso di interesse eccessivo -ILLEGALE- si è aggiunto l’accredito tardivo dei versamenti, le commissioni di massimo scoperto, e l’anatocismo, ovvero la capitalizzazione degli interessi su un capitale, in pratica, il calcolo trimestrale degli interessi sugli interessi. Inoltre molto spesso i tassi compreso tutte la spese collegate al credito risultano usurai in contrasto alle leggi vigenti di contrasto all’usura sia bancaria che criminale. Poiché queste pratiche sono state ritenute illegali dalle leggi vigenti, si può recuperare tutto quello che è stato derubato. In riferimento ad un mio caso, il Giudice S. Capitano, del tribunale di Sciacca, con Sentenza n.483/C/03 del 01/02/2012 in fatto e diritto così ha deciso: “……..rideterminando il saldo finale alla luce della clausola generale dettata dall’art.1815 c.c. e, applicando i parametri di cui all’art.2 della legge 108/96 (ove si considera come costo del finanziamento le commissioni e le remunerazioni a qualsiasi titolo e spese eccetto imposte e tasse), ha concluso che il danno economico cagionato al correntista corrisponde all’ammontare complessivo del costo del finanziamento, comprensivo di interessi debitori, commissioni e spese collegate al credito.

In pratica il Giudice ha concluso che su tutti i trimestri e su tutto l’arco del rapporto la Banca ha applicato tassi usurai, e quinti contro legge.

Quando il singolo imprenditore si ribella, e richiede indietro tutto quello che illegalmente è stato percepito, anziché rivedere i conti e ridare indietro il dovuto come per legge, applicano quei meccanismi di ricatto e di estorsione e di truffa che portano alla definitiva chiusura dell’attività, con conseguenze devastanti sulle persone. Come:

- segnalazione discrezionale ed unilaterale presso la centrale rischi della Banca d’Italia per somme non dovute e in contestazione.

– False attestazioni ex art.50 dei T.U.B. dei funzionari che certificano che il credito della Banca è certo, liquido ed esigibile.

– Richiesta di decreto ingiuntivo sulla base di dette attestazioni false. – Provvisorie esecuzioni concesse da Giudici distratti, che credono ciecamente alle dichiarazioni delle Banche, senza tener conto che gli interessi non dovuti dovrebbero essere rilevati per legge.

– Azioni esecutive. Io ho compreso che la mia vicenda personale rappresenta un “modus operandi diffuso”, attraverso il quale si manifesta lo strapotere dell’istituzione bancaria. Io mi chiedo se i comportamenti posti in essere da certe Banche, non siano uguali se non peggiori a quelli posti in essere da delinquenti comuni che bruciano la casa delle propria vittima di estorsione ed usura che non vuole pagare quanto richiesto.

Con queste premesse chiedo al futuro e ai futuri candidati a Sindaco di questo Comune che vengano attuati tutti quei meccanismi di pressione nei confronti delle banche locali affinché tutti gli imprenditori possano richiedere il ricalcolo del saldo come per legge e richiedere indietro tutto ciò che illegalmente è stato percepito. Un Sindaco, in questa dura lotta contro poteri forti per l’affermazione di principi di Legalità e di civiltà dovrà essere sostenuto da tutto il Consiglio Comunale, da tutte le associazioni di categoria, da tutti i cittadini.

E’ questa la realtà che voglio venga conosciuta da tutti, ed è per questo che mi batterò in ogni sede, avvalendomi di tutti i mezzi di informazione, affinché certe Banche non possano più perseverare in tali abusi e malversazioni, indegne di una società civile, e che attentano all’economia Nazionale e del nostro Comune.

Io chiedo ai futuri candidati a Sindaco e a chi sarà eletto di attivarsi affinché il Nostro amato paese possa crescere economicamente rimettendo da subito risorse economiche che sono state rubate, ma che sono utili per la crescita. Così intento fare, confidando nell’aiuto e nel sostegno in quanti credono in questa difficile battaglia di civiltà.

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Giuseppe Martorana