01/10/2012: Tutte le amministrazioni comunali sono con l'acqua alla gola, rischiano quotidianamente il collasso finanziario, chiedono di bloccare i periodici tagli economici effettuati dai governi regionali e nazionali e minacciano di consegnare le chiavi dei municipi nelle mani del prefetto di Agrigento.
Con questa piattaforma rivendicativa si riuniranno oggi pomeriggio, a Calamonaci, tutti i sindaci della provincia che hanno aderito all'iniziativa che ha lo scopo di cercare subito soluzioni condivise da rappresentare agli organi regionali e statali.
L'incontro di Calamonaci segue di qualche giorno un'altra riunione di primi cittadini e di amministratori della cosa pubblica che si è svolta, con le stesse preoccupanti tematiche, a Sciacca dove sono state programmate periodiche riunioni in diversi centri della provincia.
All'incontro di Calamonaci, che si svolgerà alle 16, nei locali della biblioteca comunale, hanno già annunciato la loro partecipazione i sindaci di Sciacca, Ribera, Menfi, Santa Margherita Belice, Montevago, Villafranca Sicula, Burgio, cianciana, Calamonaci, Sambuca di Sicilia, Santo Stefano Quisquina, Alessandria della Ricca, Bivona, San Biagio Platani, Cattolica Eraclea e Montallegro.
E' prevista pure la presenza di diversi amministratori comunali dei centri del comprensorio occidentale del territorio agrigentino, dove nei prossimi giorni sarà organizzata un'altra riunione di sindaci.
«Ci ritroviamo oggi davvero con le spalle al muro - affermano congiuntamente i sindaci di Ribera Carmelo Pace e di Calamonaci Enzo Inga - perché le finanze sono a serio rischio.
C'è la necessità di affrontare con tempestività la situazione che ogni giorno che passa è sempre più grave e che sta portando al collasso tutti i comuni che non sono in condizione di poter garantire i servizi.
Porremo sul tappeto alcune problematiche scottanti come crisi finanziaria, liquidità di cassa, taglio dei trasferimenti statali e regionali, rifiuti, acqua potabile, patto di stabilità e situazione dei lavoratori precari ex articolisti".
ENZO MINIO
La Sicilia del 01/10/2012