Tagli agli stipendi dei parlamentari, raccolta firme anche a Anche a Cianciana parte la petizione per tagliare, con un referendum abrogativo, la diaria di deputati e senatori modificando l’art. 2 della legge 1261 del 1965, che determina l’indennità spettante ad ogni membro del Parlamento: 3.503.11 euro. Un risparmio di quasi 50 milioni di euro l’anno.

A farsi promotrice di questo importante referendum è stata Unione Popolare che, ovviamente, si è messa in moto per raccogliere, a norma dell’art. 75 della Costituzione, le necessarie firme. Ora dopo ora, i social network si stanno dando da fare per far conoscere l’iniziativa, in modo da permettere a tutti di essere a conoscenze della proposta di referendum per la quale chiunque voglia può firmare.


La consultazione vuole “abrogare l’art. 2 della legge 1261 del 1965 che disciplina le indennità spettanti ai membri del Parlamento” ha spiegato Unione Popolare sul suo sito:

Nello specifico il suddetto art. 2 definisce i compensi relativi alla diaria ed alle spese di soggiorno a Roma dei parlamentari. Avrebbe dovuto, e potuto, essere un segnale importante per il Paese se i Parlamentari stessi avessero rinunciato a tali compensi. Ma, visto che ciò non è accaduto, allora saremo noi cittadini elettori a provare a far diventare realtà tale richiesta.

Sul sito della Camera viene spiegato come si tratti di un vero e proprio rimborso spese che ammonta a 3.503,11 euro, con varie detrazioni a seconda della presenze. Questa rappresenta soltanto una piccola componente delle indennità spettanti ai parlamentari e che hanno già subito un taglio di circa 500 euro lordi a inizio gennaio. Qualora questo articolo venisse abrogato in via referendaria, secondo le stime si risparmierebbero circa 48 mila euro all’anno per ogni membro del Parlamento.

L’iniziativa è partita alquanto in sordina lo scorso 2 maggio, in quanto quasi nessuno finora l’ha messa in rilievo. Sta di fatto che fino al 27 luglio ogni cittadino può firmare presso gli uffici del Comune di residenza.