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La fondazione della Chiesa del Carmelo, datata attorno al 1777, fa presumere l'avvenuto ampliamento, in questo periodo, della città in direzione est.

Essa è ubicata all’incrocio del corso Cinquemani Arcuri, continuazione del corso Vittorio Emanuele, con la salita Carmelo.

Ottima risultò l’ubicazione ma non molto la capacità ricettiva, infatti le sue dimensioni sono di mt. 6.5 di larghezza x mt. 21 di lunghezza.

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La chiesa è ad una unica navata e presenta quattro altari laterali oltre quello centrale; entrando nella chiesa sul lato destro si trova una nicchia scavata in epoca posteriore alla costruzione, per contenere il fonte battesimale a forma di coppa con coperchio, realizzato in marmo.

La copertura è a volta, ove sono presenti delle decorazioni.

Percorrendo la navata si notano sulla destra due altari aggettanti in marmo policromo di cui il primo, in ordine, è dedicato a san Francesco di Paola mentre il secondo alla Madonna del Rosario. Sul lato sinistro altri due altari, sempre in marmo policromo, ornano la chiesa: il primo è di Santa Lucia e il secondo di San Biagio.

Negli interspazi tra un altare e l’altro e nell’abside, coppie di lesène di tipo jonico insieme a piccoli stucchi dorati a motivi floreali decorano e rendono la chiesa pregevole e raffinata. La luce che penetra dalle ampie finestre, fa risaltare ogni elemento architettonico e decorativo, creando un’atmosfera raccolta e serena.

Il primo restauro fu fatto nel 1874 da Francesco Paolo Vasile, superiore della Confraternita del Carmine, morto il 5 novembre 1894.

Fino al 1950 a Cianciana esisteva la sola parrocchia della Chiesa Madre, ma il continuo aumento della popolazione fece nascere l’esigenza di una migliore assistenza spirituale per cui diede vita alla nuova parrocchia con decreto del 25/01/1949, il primo parroco fu Don Gerlando Re, il quale non ne prese mai possesso poiché mori martire il 19/06/49.

Fino al primo dopoguerra la struttura era costituita dalla Chiesa e dalla sacrestia. Accanto alla sacrestia vi era una stanza abbastanza grande di proprietà della Chiesa del Carmine, ma occupata dal Signor Scardino Antonino, il quale vi abitava con la propria famiglia, poiché le era stata concessa temporaneamente, senza affitto, dall’Arc. Don Pietro Agliata durante la guerra.

Il Signor Scardino aveva sistemato il tetto di copertura e le pareti e costruito un muro divisorio. Don Filippo Ferraro richiese questa stanza, che è ritornata a disposizione della Chiesa dopo che a mò di rimborso spese al Signor Scardino sono state versate £. 45.000, di cui la terza parte fu versata personalmente dall’Arc. Agliata.

Vi era anche un altro locale che è stato recuperato, si trovava sotto la sacrestia e il coro della Chiesa e vi si accedeva dalla Via Roma. Era in possesso della Signora Antonina Montalbano Impallari che ne usava soltanto pochi metri quadrati nella parte dell’ingresso, sia per il ricovero della legna che per il ricovero di alcuni polli, la parte più interna era ricoperta di terra di riporto ed era occupata da un solido pilastro che sosteneva l’altare maggiore. Dopo la restituzione del locale sono strati intrapresi dei lavori per ricavare il teatro parrocchiale.

 Questo locale nei tempi antichi era adibito a sede di confraternita e come luogo di sepoltura. Vi si accedeva dal centro della Chiesa, discendendo per una scala ampia e rivestita di marmo. Nel 1954 non è stato riscontrato neppure una lastra di marmo in quanto tutto era devastato.

Un ultimo restauro è stato completato nell’anno 2001, esso ha recuperato: il tetto di copertura in legno e tegole in coppi siciliani; i prospetti esterni; tutto l’interno della chiesa, compreso il pavimento che è stato rifatto in marmo.

Il decreto che diede vita alla nuova parrocchia reca la data del 25/01/1949.

Si riporta il testo della bolla vescovile, tradotto in italiano:

L’ufficio dell’amministrazione pastorale affidatoci richiede che noi ci occupiamo con sollecitudine di tutte le popolazioni della Diocesi di Agrigento, a cui presediamo, sebbene con motivi impari, per quanto possiamo nel Signore, con gli occhi vigilanti della nostra mente.

Considerando dunque attentamente la comunità di Cianciana, poiché la Chiesa di Maria SS. Del Monte Carmelo si trova adatta ad eserciatre gli uffici parrocchiali, noi, avendo sentito, come stabilito dal diritto, l’Arciprete della comunità di Cianciana e il suo Rev.mo Capitolo della nostra Cattedrale, con la nostra autorità ordinaria, per mezzo della presente bolla, in virtù del can. 1427 del Codice di diritto canonico, innalziamo in Chiesa Parrocchiale autonoma la suddetta Chiesa, sotto lo stesso titolo, sotto un rettore proprio, di cui sarà titolare il Parroco.

I limiti, infatti, sono: Largo Stazzone, Salita Giambertone, Via Scavuzzo, Salita Convento, Largo delle Scuole, Largo Convento.

La dote sarà di £. 5.015, in titoli di stato (5 cartelle di rendita al portatore).

Dichiariamo che la suddetta Parrocchia, in ogni tempo, è e sarà di libera collazione e immune da ogni servitù; stabiliamo che il suo conferimento, quando se ne presenta il caso, spetta e appartiene a noi e ai nostri successori … Vescovi pro-tempore.

Spetterà al Parroco di Maria SS. Del Monte Carmelo esercitare diritti e doveri verso i suoi parrocchiani, senza nessuna dipendenza dell’Arciprete della Chiesa Madre.

Ogni anno il Parroco della nuova Parrocchia pagherà a noi e ai nostri successori per diritto cattedratico o per noi, allla Cappella di S. Gerlando, nella festa della traslazione del medesimo.

In fede. Agrigento, lì 25 gennaio 1949.

Il Cancelliere + Giov. Battista

Michele Di Bartolo Vescovo”

Pima dell’attuale Chiesa, forse veniva adibito a luogo di culto il locale sottostante la sacrestia e il coro della Chiesa. Era forse l’oratorio della Confraternita del Carmine. Allora ogni confraternita aveva un proprio oratorio.

Si racconta che l’attuale Chiesa sia stata costruita nel 1777 dal Signor Palermo per ringraziare la Madonna per la guarigione della moglie colpita da gravissima malattia.

Parroco:

1. Ferraro Filippo 01/01/1950

 

 

 

Articolo tratto dal libro: "Sant'Antonino di Cianciana.  Storia di una città di nuova fondazione", Anno 2007, scritto dall'Arch. Paolo Sanzeri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Breve descrizione dell'opera: Il libro si occupa di descrivere Cianciana fin dalle sue origini, Che non coincidono con la data ufficiale di fondazione, ma inizia dall'età del bronzo fino ai primi del '900. Inoltre il libro Tratta dell'archeologia dell'architettura, dell'urbanistica, dell'arte, dell'ambiente e di altri temi inerenti il territorio comunale, in particolare del fiume Platani e della ex Rete Ferroviaria.

Il libro è disponibile presso il bookshop del Museo Civico.