La Chiesa del Purgatorio è dedicata alle anime Sante del Purgatorio.
Può definirsi una cappella per le sue dimensioni ridotte.
Di detta Chiesa non si conosce l’atto di fondazione, però si è certi che nel 1685 già esisteva, poiché nell’atto di fondazione della confraternita delle Anime del Purgatorio, nel 1685, se ne parla.

Fu voluta per devozione dai terrazzani, cioè da coloro che si dedicavano al lavoro della terra.
Ad un’unica navata, presenta alle pareti laterali delle nicchie che ospitano nella prima a sinistra la statua lignea di S. Rosalia di fattura e di impostazione originale ma in grave stato di degrado.
La piccola abside presenta tre scalini e l’altare dedicato alla Madonna del Carmelo che è ospitata in una nicchia ricavata nel muro.
Le fanno da cornice due colonne joniche su cui poggiano due architravi e due mezze volute.
Lungo la navata, un cornicione divide gli elementi verticali dalla volta, mentre tra una nicchia e l’altra lesène con stucchi bianchi che risaltano su un intonaco di colore grigio.
In fondo alla chiesa un soppalco dal quale si accede al campanile che fiancheggia la chiesa.
Esternamente si notano nella parte alta un frontone triangolare, due lesène che delimitano la facciata della chiesa e in questo spazio un finto rosone e un portale, che è l’unico elemento che si conserva nella sua interezza, realizzato in pietra arenaria.
La chiesa in origine doveva essere accogliente e raccolta ma il tempo, l’incuria e le rapide trasformazioni hanno cambiato il volto sia architettonico che funzionale.
Fu ingrandita ed ulteriormente abbellita nel 1830.
Vi si custodiva: un quadro delle Anime Sante del Purgatorio; la statua di San Salvatore, portata a Cianciana dagli antenati della famiglia D’Angelo, soprannominati “angilami”, e le pareti erano affrescate. Inoltre vi era custodita un’artistica urna intarsiata, mirabile opera di un ignoto scultore del Seicento che era stato frate minore al Convento. Anticamente l’urna, usciva il giovedì santo girando tutte le chiese, seguita dai fedeli che cantavano i canti tradizionali ciancianesi, “Lu viaggiu cu lu lamentu”.
Articolo tratto dal libro: "Sant'Antonino di Cianciana. Storia di una città di nuova fondazione", Anno 2007, scritto dall'Arch. Paolo Sanzeri.
Breve descrizione dell'opera: Il libro si occupa di descrivere Cianciana fin dalle sue origini, Che non coincidono con la data ufficiale di fondazione, ma inizia dall'età del bronzo fino ai primi del '900. Inoltre il libro Tratta dell'archeologia dell'architettura, dell'urbanistica, dell'arte, dell'ambiente e di altri temi inerenti il territorio comunale, in particolare del fiume Platani e della ex Rete Ferroviaria.
Il libro è disponibile presso il bookshop del Museo Civico.