Fonti ufficiali fanno risalire che i primi edifici, della nuova Università di S. Antonino, furono edificati nel 1647. Attorno al 1646-1647 furono edificati l'edificio della Chiesa Madre, ad una sola navata dedicata alla SS. Trinità, e del Palazzo Ducale Joppolo, posti sulle direttrici segnate dalla maglia a cardi e decumani.

 Il 10 settembre 1649 vi nasceva, da Gaetano e Antonina Valenti, il primo ciancianese, che chiamarono Diego, in omaggio al nome di Don Diego Joppolo, signore del luogo.

Le famiglie che prime abitarono la terra di Sant'Antonino, furono: Augello; Celona; Viola; Martorana; Comparetto; Antinoro; Guida; Alfano; Marino; Cicero; Coffaro; Pendino; Conti; Bellanca; Cinquemani; Pecoraro; Mandracchia, ed altre che oggi si trovano estinte -1647-1655-[1]

 

Nell’Archivio Parrocchiale della Chiesa Madre sono tuttora conservati:

- il libro dei defunti, ove sono iscritti cronologicamente i defunti avente inizio dall’anno 1653;

- il libro dei battesimi, ove sono iscritti i battesimi con inizio dal 1651;

- il libro dei matrimoni con inizio dal 1691;

 

Il paese dunque sorgeva nel feudo proprio di Don Diego Joppolo, ma l'onore della fondazione si deve a suo figlio Antonio Giuseppe Joppolo, come colui che, con il denaro della madre, ne ottenne la licenza.

Ciò nonostante fu Don Diego che il 1° aprile 1659 ebbe accordato da re Filippo III il titolo di duca di Sant'Antonino, di cui s'investì il 16 settembre 1666 e che poi rinunziò a favore di suo figlio Antonio Giuseppe, il quale, dopo esserne investito il 18 dicembre 1687, chiese che il suddetto titolo ducale passasse alla vicina sua terra di San Biagio Platani, e che a Sant'Antonino si concedesse invece il titolo più nobile di principato, che lo ottenne con privilegio del 27 aprile 1687.

Quindi nel 1659 il paese fu elevato a ducato e successivamente, nel 1687, a Principato.

L'Arcipretura venne istituita con bolla di monsignor Francesco Maria Rini, Vescovo di Agrigento, il 22 aprile 1687,[2] e tutto il paese faceva capo a questa unica parrocchia, poi in seguito si sono aggiunte le altre parrocchie, quella della Chiesa del Carmelo e quella della Chiesa di S. Antonino, ubicata nel Convento dei Riformati di San Francesco. Primo Arciprete è stato il Sac. D. Francesco Giambertone, originario di Bivona.

La Terra di Sant'Antonino venne poi detta S. Antonino di Cianciana, finché l'uso nel volgare e nelle scritture, (libri parrocchiali, scritture pubbliche e autori diversi), non le conservò che il semplice nome di Cianciana, perdendo così l'antico nome di fondazione e viene riconosciuta universalmente con il nome del luogo ove essa è stata edificata.[3] 

La Chiesa del Purgatorio è stata edificata nel 1660 e ingrandita ed abbellita nel 1830.La fondazione della chiesa del Carmelo, datata attorno al 1700, fa presumere l'avvenuto ampliamento, in questo periodo, della città in direzione est. Il primo censo in cui figura il paese di S. Antonino è quello del 1713, che gli attribuisce 696 fuochi e 2302 abitanti [4]    

  Il censimento effettuato nel 1754 riporta la cifra di 2874 anime, facendo notare l'esiguo incremento avvenuto in un secolo, probabilmente dovuto, all'isolamento, alla esiguità del territorio e alla scarsità di strade di comunicazione, al progressivo disinteressamento degli Joppolo per questo feudo.

 

Nel Settecento si afferma una nuova concezione cartografica, quella topografica del francese Guillaume Delisle, che sostituirà il modello astronomico usato in precedenza. Sant’Antonino di Cianciana viene per la prima volta indicato in una carta topografica ed è proprio nella carta di Delisle, “Carte de l’Isle et Royaume de Sicile”, del 1717.



[1] Vedi libro I dei nati, che si conserva presso l'Archivio parrocchiale di Cianciana.

[2] L'arcipretura era di patronato laicale, perchè era stata dotata di lire 510 annue da D. Antonino Giuseppe Joppolo, duca e fondatore del Comune di S. Antonino, con atto del 4 luglio 1685, redatto dal Notaio Paolino Catania di Palermo.

[3] Libri parrocchiali, scritture pubbliche e autori diversi. La stessa fine ebbe Mussomeli, la quale perse il nome di Manfreda.

[4] Vito Amico, Dizionario topografico della Sicilia,1855.

.

Articolo tratto dal libro: "Sant'Antonino di Cianciana.  Storia di una città di nuova fondazione", Anno 2007, scritto dall'Arch. Paolo Sanzeri.

Breve descrizione dell'opera: Il libro si occupa di descrivere Cianciana fin dalle sue origini, Che non coincidono con la data ufficiale di fondazione, ma inizia dall'età del bronzo fino ai primi del '900. Inoltre il libro Tratta dell'archeologia dell'architettura, dell'urbanistica, dell'arte, dell'ambiente e di altri temi inerenti il territorio comunale, in particolare del fiume Platani e della ex Rete Ferroviaria.

Il libro è disponibile presso il bookshop del Museo Civico.