Secondo Falcone Beneventano nel suo libro Dell’origine della Città, Luoghi e Terre del Regno di Napoli, la genealogia della famiglia Joppolo inizia con Artidoro Joppolo, che fu chiarissimo Capitano di Nation Greco, avendo acquistato per servigi militari alcune Ville dategli nel 1300 dal Re Carlo II, gli edificò un castello che dal suo cognome fu chiamato Joppolo, il quale in poco spazio di tempo fu ingrandito per l’aumento degli abitanti.
Nel dominio del castello gli successe il figlio Peleo Joppolo, ed a lui Gio: Artidoro Joppolo che l’ampliò ulteriormente. Luca Torello, nella disserzione del Regno di Napoli, conferma che nel 1300 Artidoro Joppolo ottenne da Re Carlo II alcune ville ove edificò il castello che fu chiamato Joppolo.Peleo Joppolo morì a Volterra, ove fu sepolto nel Convento di Sant’Anna. Eutitio Morello, nel suo “Epiloghi historiali”, narra che ai suoi tempi nel convento era il sepolcro marmoreo con una descrizione che diceva: “….iacet corpus nobilis Pelei Ioppolo Castri Ioppolo Domini, e militis obyt bic …. Ann: Domini 1406.”Così da queste storiche descrizioni si hanno le notizie dell’avvento della famiglia Joppolo nel Regno di Napoli ed in seguito in quello di Sicilia nel quale ne fu fondatore nella città di Catania Antonio Joppolo.Antonio Joppolo sposò Miuzza Paternò, figlia di Tommaso, mediante quattrocento fiorini d’oro, come da contratto matrimoniale negli atti del notaio Guglielmo Carrella di Catania, redatto il 13 agosto 1406. In un atto pubblico di donazione fatto per Bartolomeo Gioeni, gran Cancelliere del regno dei feudi d’Asmundo, di Fessima di Baccarato, di Pietra Lixa e della Terra d’Aidone, a Pirrone Gioeni suo figlio, redatto dal Notaio Guglielmo Carrella nel 1402, intervenne Antonio Joppolo, suo consultore ed amico carissimo.Antonio Joppolo ebbe i seguenti figli: Giovanni; Tommaso che fu arciprete di San Filippo; Giovanni Peleo ed Alfonso che fu Castellano del Castello della città di San Filippo, datogli dal Re Alfonso in soddisfazione dei servizi resi dallo stesso e di suo padre Antonio, e Giovanni Peleo suo fratello per promissione regia data in Castelnuovo di Napoli il 12 settembre 1437.
Giovanni Joppolo procreò Antonio e Francesco, i quali si sposarono nella città di Patti con due sorelle figlie di Simone Romano dei Baroni di Cesarò, di nome Norella e Alnira, come si legge nei due contratti matrimoniali redatti il 24 gennaio 1452, negli atti del notaio Filippo Natolisi di Patti.Antonio Joppolo ebbe i seguenti figli: Virgilio, Simone e Giovanni, che per i grossi effetti che possedevano nel territorio della Terra di Sant’Angelo andarono ad abitare in quella città. Virgilio Joppolo nella Terra di Sant’Angelo sposò Bartola Angotta, e procrearono i figli Girolamo e Michele.Girolamo Joppolo si sposò con Caterina Trovato del Castro reale, che portava una grossa dote, ed abitò nella città di Messina, dove fu posto nella mastra dei nobili della stessa città nell’anno 1563; ebbe come figli Francesco, Gio: Domenico e Laura Joppolo.Francesco Joppolo prese per moglie a donna Giacoma Ponce del Leon, dal matrimonio nacquero don Mario e donna Giovanna Joppolo, che fu moglie di don Pietro d’Aragona, Marchese della Grotetria, Conte di Sinislia.Donna Giovanna Joppolo e don Pietro D’Aragona ebbero come figli: Francesco, Vincenzo, Gaspare, Leonora, Pietruzza. I figli Francesco,Vincenzo, Leonora e Pietruzza morirono senza lasciare eredi, restando il solo figlio Gaspare D’Aragona e Joppolo Marchese della Grotteria, Conte di Sinislia, il quale si sposò con Girolama de Curtis, figlia del Reggente della Cancelleria di Napoli, ebbero come figli don Pietro, don Carlo, don Filiberto, donna Caterina e donna Giovanna. Don Filiberto per la morte dei fratelli don Pietro e don Carlo successe nell’eredità paterna e si sposò con la Duchessa d’Alessano.Donna Caterina, sorella di don Filiberto, si sposò con don Giacomo d’Aquino Principe di Cruculli, figlio del Principe di Castiglione, ed ebbero una sola figlia che si sposò con il figlio del Presidente don Andrea di Marchese che aveva il titolo di Principe.L’altra sorella donna Giovanna si sposò per la prima volta con don Domenico d’Aragona, con il quale ebbe per figli don Giuseppe, don Andrea, donna Francesca e donna Caterina. Si sposo in seconde nozze con il Principe di Casal Maggiore di casa Carraffa; da questo secondo matrimonio non ebbe figli.La suddetta donna Francesca d’Aragona, figlia di donna Giovanna e don Domenico d’Aragona, sposò il Marchese di Cinque Frondi di casa Giffari, ed ebbero don Fabrizio e donna Caterina. Don Fabrizio, che si sposò con la figlia del Duca della Saracina, ebbe tre figli; la sorella donna Vittoria si sposò con il Duca della Saracina, cognato di suo fratello, dal quale nacque donna Leonora, che si sposò a sua volta con don Mario d’Aragona ed Herbe, e ebbero come figli don Giacomo, don Girolamo, don Camillo, don Gaspare, don Ferrante, donna Vittoria e donna Tilla.Don Mario Joppolo, primo Barone di Mamula e d’Agnano, figlio di Francesco Joppolo e donna Giacoma Ponce del Leon, prese in moglie Aloysia Collura; dal matrimonio nacquero: don Francesco, don Gregorio e donna Antonia. Si sposò in seconde nozze con Luisa Bardaxi figlia dei Baroni delli Martini e Discordia, dal matrimonio nacquero don Vincenzo, donna Giovanna, donna Giacoma e donna Tolla. Don Francesco Joppolo, Barone della Terra di Mamula ed Agnano, si sposò con donna Giovanna Patti e Ventimiglia di Messina; dal matrimonio nacquero: don Giacinto, don Diego, don Antonio. Don Diego figlio secondogenito, alla morte del fratello Giacinto, ereditò il patrimonio familiare. Donna Antonia si sposò con don Marcello Baracca cavaliere della città di San Severino; dal matrimonio nacquero don Carlo e donna Felice. Donna Giovanna, l’altra sorella, si sposò con don Lorenzo Spina, cavaliere Napoletano ed ebbero diciassette figli, i maggiori dei quali furono don Giuseppe e don Diego, ambedue sposati con due figlie del Duca di casa Gambacorta.Il prenarrato Gio: Domenico, figlio di Girolamo Joppolo, si sposò con donna Giovanna Pons de Leone, ebbero come figli a don Girolamo, don Simone e donna Cornelia. Donna Cornelia si sposò con don Ramando Marchetti nobile messinese, ed ebbero come figli: don Thomaso Marchetti, Duca di Beluiso, che fu spesse volte senatore della città di Messina per appartenenza alla sua antica casata nobiliare; donna Francesca, divenuta Marchesa d’Altamira, moglie del Marchese don Scipione Cottone, mastro rationale di cappa e spada e cavaliere dell’Habito di San Giacomo; donna Antonia divenuta Marchesa del Puzzo; donna Giacoma; e altre tre figli diventate in seguito monache.Don Girolamo Joppolo e Pons de Leone, primo Conte di Naso, si sposò con donna Lauria Fiordiliggi Ventimiglia Baronessa di Sinagra, figlia di don Antonio Ventimiglia Barone di Sinagra, che fu nel 1458 Gran Camerlengo; ebbe come figli don Antonio, don Giovanni, don Andrea, don Francesco, don Giorgio, donna Caterina e donna Giovanna.Don Antonio Joppolo e Ventimiglia, Conte di Naso e Barone di Sinagra, si sposò con donna Castellana Bardi e Centelles, figlia del Marchese della Sambuca; ebbero un unico figlio don Girolamo, il quale morì fanciullo. La predetta donna Caterina si sposò con don Francesco Maria Cirino; ebbero come figli don Domenico, don Giuseppe, don Giacomo, donna Angela, don Andrea, don Giuseppe, l’uno Domenicano e l’altro Teatino.Il predetto don Giovanni Joppolo e Ventimiglia, figlio di Don Girolamo Joppolo e Pons de Leone, Conte di Naso, si sposò con donna Marsina Busacca ed Orioles, figlia di don Francesco Busacca ed Orioles e donna Beatrice Gravina e Romano dei Marchesi di Francofone e Baroni di Cesarò e Mont’Albano; ebbero come figli don Girolamo, don Francesco, don Antonio, don Andrea, don Honofrio, donna Beatrice, don Claudio e donna Aloisa. Don Girolamo Joppolo e Bussacca ed Orioles, Barone di Sinagra, si sposò con donna Giuseppa Antonina Joppolo, figlia del Dottor don Diego Joppolo e donna Sigismonda d’Honofrio e Crescentio; ebbero come figlio don Diego Joppolo.
Il prenarrato Francesco Joppolo, fratello del suddetto Antonio, figli di Giovanni Joppolo, i quali ambedue si sposarono nella città di Patti con due sorelle figlie di Simone Romano dei Baroni di Cesarò e che poi abitarono a Sant’Angelo, ebbe come figlio a Matteo Joppolo, che a sua volta ebbe il figlio Gio: Battista.
Gio: Battista Joppolo a sua volta ebbe il figlio Matteo Joppolo secondo che si sposò con Innocentia Pallotta, stretta parente del Cardinale Pallotta, ebbero come figli don Gio: Battista, don Blasco e donna Vittoria.Don Gio: Battista Joppolo si posò con donna Domenica Sidoti; ebbero come figli don Diego, don Giovanni, don Blasco, donna Innocentia, don Pietro (che fu Vicario Generale dell’Archimandrita di Messina), donna Modesta, donna Antonia e donna Lucretia.
Don Diego Joppolo, per le sue virtù fu promosso, due volte, dalla Maestà Cattolica negli uffici di Giudice della Corte Pretoriana e poi Giudice del Concistorio, due volte della Regia Gran Corte d'Avvocato Fiscale del Real Patrimonio e del detto Tribunale della Regia Gran Corte e del Mastro Razionale del predetto Tribunale del Real Patrimonio. Si sposò con donna Sigismonda ed ebbe i figli don Antonino Giuseppe e donna Giuseppa Antonina, che andrò in moglie a Don Girolamo Joppolo e Bussacca ed Orioles, Barone di Sinagra, come da sopra descritto; ne nacque il figlio don Diego.Don Diego Ioppolo comprò, da Girolamo Ficarra, la Baronia di Cianciana e 7 aratate di terra appartenenti al feudo, con atto redatto in data 1 agosto 1643, diventandone il Barone.S'investì del Ducato di Sant'Antonino in data 16 settembre 1666 per il passaggio della Corona e per l'acquisto fatto in precedenza nell'anno 1643.Diego Joppolo per le sue virtù è stato promosso, due volte, dalla Maestà Cattolica negli uffici di Giudice della Corte Pretoriana e poi Giudice del Concistorio, due volte della Regia Gran Corte d'Avvocato Fiscale del Real Patrimonio e del detto Tribunale della Regia Gran Corte e del Mastro Razionale del predetto Tribunale del Real Patrimonio.La Regia Corte vendette a Sigismonda Ioppolo, nella sua qualità di amministratrice del figlio Antonio Giuseppe Ioppolo di Diego, la potestà di fabbricare un casale nel feudo di Cianciana e nelle 7 aratate di terra appartenenti allo stesso feudo, fra di loro confinanti, dandone facoltà a costruire un castello o fortezza e di nominarne gli ufficiali.Il prezzo della vendita fu di onze 200 ed il contratto fu stipulato nell'ufficio di Luogotenente di Pronotaro, il 4 ottobre 1646.
Don Antonio Giuseppe Ioppolo sinvestì del Ducato e terra di Sant'Antonino, già Baronia di Cianciana, nonché degli 7 aratati di terre limitrofe, il 18 dicembre 1668, per rifiuta fattagli dal padre Diego, ciò è agli atti del Notaio Giusepe Furno di Palermo in data 17 novembre 1668.Sposò Antonina Gianguercio Grasso Bologna (Dotali in Notaio Melchiorre Montalbano di Palermo, il 3 gennaio 1655), che gli portò in dote la Baronia e Terra di San Blasi ed i feudi di Guildoneri e Mandrili. Il Re Carlo II concesse a Antonio Giuseppe Ioppolo, in data 27 aprile 1687, la facoltà di permutare il titolo di Duca di Sant'Antonino sopra la terra d San Blasi, l'odierna San Biagio Platani, con esecutoria del 26 giugno 1687.Lo stesso Antonio Giuseppe Ioppolo, figlio di Diego, per i suoi servizi e meriti ottenne, in data 27 aprile 1687, per privilegio, il titolo di Principe sopra il Castello di Sant'Antonino sito nella Baronia di Cianciana, per se e suoi eredi successori.Fu il 1° Duca di San Biagio Platani, Maestro Razionale del R. Patrimonio, Capitano di Giustizia in Palermo nel 1671.Pretore nel 1691, morì in Palermo il 24 novembre 1710, ed è sepolto a Sant'Antonino, l'attuale Cianciana.
Don Pietro Ioppolo, figlio primogenito di Antonio Giuseppe, sposò Agata Spadafora Mastrilli di Ludovico e Pellegra Mastrilli.Premorì al padre. Il suo testamento è agli atti del Notaio Paolo Mottola di Palermo portante la data del 18 novembre 1705.
Don Ludovico Ioppolo, in data 29 febbraio 1716, per la morte e come figlio secondogenito di Pietro Ioppolo Gianguercio, stante la morte di Antonino suo fratello, figlio primogenito di detto Pietro ed in esecuzione del testamento paterno del 11 novembre 1705, conservato dal Notaio Paolo Mottola in Palermo, sinvestì del Principato di Sant'Antonino, un tempo Barone di Cianciana, con aggiunte 7 aratate di terra appartenenti allo stesso territorio.S'investì anche del Ducato e Terra di San Blasi e dei feudi di Galdoneri e Mandrili dei membri e pertinenze del Marchesato di Favara o Baronia di Muxiaro o Terra di Sant'Angelo.Sposò Isabella Pescatore, figlia del Marchese della Rosa. Fu Colonnello di un Reggimento di Cavalleria, morì in Africa ad Orano, nel luglio del 1732, in guerra contro i mori.La vedova sposò il cognato Diego Ioppolo Spadafora, il quale fu Gentiluomo di Camera e Tenente Generale nell'esercito spagnolo. Morì senza figli in Spagna, nella provincia di Quipuscoa, dove era Governatore e Capitano Generale.La notizia del suo decesso si è avuta in Palermo in data 10 marzo 1763.
Don Pietro Ioppolo Pescatore sinvestì del Principato di Sant'Antonino e 7 aratate di terre appartenenti allo stesso, in data 21 luglio 1733, nella qualità di successore di proprio diritto come figlio unico ed erede universale e per la morte del padre Ludovico, in base al testamento firmato nel campo di Orano ed indi depositato agli atti del Notaio Ignazio Marques de Guevara di Siviglia (Spagna), transuntato agli atti del Notaio Ignazio Lanteri di Palermo il 12 novembre 1732.S'investì anche del Ducato e Terra di San Blasi e dei feudi di Galdoneri e Mandrili.Essendo egli minorenne, la madre, rappresentò il figlio come balia e tutrice.Fu in Spagna Tenente delle Guardie Valloni, Colonnello di Cavalleria di quelle truppe, Cavaliere di Devozione dell'Ordine di Malta, fu insignito della Grandea di Spagna.Morì a Napoli, senza figli, in data 29 febbraio 1768. Fede della Parrocchia di santa Maria di Tutti i Santi di Napoli, transutata in Palermo, agli atti del Notaio Benedetto Caramboli il 2 aprile 1768. Con Pietro Joppolo Pescatore si concluse il ramo dell’albero genealogico degli Joppolo che furono Baroni, Duchi e Principi, prima del feudo di Cianciana e poi dell’Università di Sant’Antonino.
Arch. Paolo Sanzeri