Il conte Ruggero, con i possedimenti conquistati e sottratti ai Musulmani, remunerava mediante l'assegnazione di poderi e di villaggi ed anche di città, castelli e casali i suoi congiunti ed i suoi commilitoni, così come i vescovadi ed i monasteri, da lui eretti o ripristinati, nel periodo che va dal 1077 in poi.
I latifondi concessi dal conte Ruggero furono chiamati feudi. Quelli di dimensioni maggiori venivano chiamati contee, che risultavano di più baronie, che a loro volta erano l’aggregazione di più feudi.Le terre conquistate nell'ultimo decennio -1081-1091 furono donate ai suoi congiunti. Tali furono Noto e Siracusa donate al figlio Giordano, Ragusa al figlio Goffredo, Piazza e Butera al cognato Enrico, Sciacca a sua figlia Giulietta, Cammarata alla sua congiunta Lucia [1].
Il contado di Cammarata da una parte si allargava alle terre degli attuali comuni di Villalba, Vallelunga e Mussomeli; dall'altra veniva a toccare i possedimenti sciacchitani che comprendevano Caltabellotta, e quindi Cammarata comprendeva la parte superiore del Monte di Sara, cioè quella regione che oggi forma i territori di Cianciana, di Alessandria e parte di quello di S. Stefano.
Dopo la morte di Lucia e del figlio Adamo, avvenuta sotto il regno di Guglielmo il Malo (1154-1166), non si riscontrano ulteriori baroni per cui si presume che il contado di Cammarata sia passato sotto il demanio; nè si riscontrano baroni ai tempi di Guglielmo II (1166-1189), di re Tancredi (1189-1195), e del piccolo re Guglielmo III (1195), ultimo re dei Normanni.Sotto gli Svevi con l'imperatore Enrico (1195-1198) il contado di Cammarata era sempre sotto il demanio, e vi rimase anche sotto l'imperatore Federico II (1198-1250); sotto Corrado (1250-1253); sotto a Corradino (1253-1258). Solo con re Manfredi (1258-1266)[2] il contado di Cammarata con le attuali terre ciancianesi venne dato nuovamente in feudo al di lui parente Federico Maletta che in seguito lo trasmise a Manfredi Maletta. Federico Maletta è stato assassinato nel 1260, fu conte di Vizzini, signore di Cammarata e del Castello di Buccheri. Ebbe due figli di primo letto: Isabella e Francesco, il quale ultimo si stabilì in Puglia.La concessione a Manfredi Maletta venne rinnovata da Carlo D'Angiò (1265-1282). Il 14 settembre 1285 si trovavano a Cammarata dei procuratori del Conte Manfredi Maletta.
Sotto i re Aragonesi, Pietro III (1282-1286) e Giacomo II (1286-1296), Manfredi Maletta continuò a tenere la contea di Cammarata.
In un documento, redatto a Barcellona e datato 21 settembre 1293, con il quale il re Giacomo II scrive all’infante Federico per accertare l’usurpazione di alcuni beni della Curia siti nel territorio di Sciacca compare per la prima volta il toponimo del Casale Bissana, che quindi doveva appartenere al feudo posseduto dal Mafredi Maletta.
Arch. Paolo Sanzeri
[1] Vito Amico scrive che Lucia fu una donna nobilissima, del di cui marito rimane ignorato il nome (Lexicon top. sic., Tom. II, voce Cammarata).
Cesare Pasca aggiunge, che Lucia era normanna ed unita in parentado con il conte Ruggiero (cenno storico-statistico del comune di S. Giovanni e Camerata).
[2] Presso il Casale Cinciana, nel 1240, venne scoperto un tesoro di monete d’argento.