Francesca Ficarra,[1] dopo la morte del padre Girolamo e poiché il fratello primogenito Francesco Ficarra era deceduto, s'investì del feudo di Cianciana e di 7 aratate di terre, membri del feudo, in data 28 novembre 1608. Fu reinvestita il 16 febbraio 1622 per il passaggio della Corona.

Girolamo Ficarra e Montiliana, figlio primogenito di Francesca Ficarra, in data 18 settembre 1636 s'investì della Baronia e Feudo di Cianciana ed anche delle 7 aratate di terra appartenenti al feudo.

Diego Ioppolo comprò da Girolamo Ficarra la Baronia di Cianciana e 7 aratate di terra appartenenti al feudo, con atto redatto in data 1 agosto 1643 dal Notaio Melchiorre Montalbano di Palermo, il quale però non prese l'investitura.Diego Ioppolo ebbe dal Re Filippo II il titolo di Duca di Sant'Antonino sulla Baronia di Cianciana, per sè e suoi eredi e successori, con ordine di primogenitura; tale privilegio fu dato a Buonritiro e fu segnato a Madrid in data 1 aprile 1659, e fu esecutoriato il 20 ottobre successivo. Diego Ioppolo espose al Re Filippo II che i titoli nel Regno di Sicilia non osservavano la forma di primogenitura, perchè potevano intestarsi ad un terzo o quartogenito, chiese e ottenne da Carlo II un suo ordine, con lettera Reale datata a Madrid il 6 dicembre 1665, in cui dichiarò che non possa essere di pregiudizio al primo concessionario la primogenitura discendentale per poterne disporre come volesse.S'investì del Ducato di Sant'Antonino in data 16 settembre 1666 per il passaggio della Corona e per l'acquisto fatto in precedenza nell'anno 1643.Diego Joppolo per le sue virtù fu promosso, due volte, dalla Maestà Cattolica negli uffici di Giudice della Corte Pretoriana e poi Giudice del Concistorio, due volte della Regia Gran Corte d'Avvocato Fiscale del Real Patrimonio e del detto Tribunale della Regia Gran Corte e del Mastro Razionale del predetto Tribunale del Real Patrimonio.La Regia Corte vendette a Sigismonda D’Honofrio Ioppolo, nella sua qualità di amministratrice del figlio Antonio Giuseppe Ioppolo di Diego, la potestà di fabbricare un casale nel feudo di Cianciana e nelle 7 aratate di terra appartenenti allo stesso feudo, fra di loro confinanti, dandone facoltà a costruire un castello o fortezza e di nominarne gli ufficiali.Il prezzo della vendita fu di onze 200 ed il contratto fu stipulato nell'ufficio di Luogotenente di Pronotaro, il 4 ottobre 1646.

Antonio Giuseppe Ioppolo sinvestì del Ducato e terra di Sant'Antonino, già Baronia di Cianciana, nonché degli 7 aratati di terre limitrofe, il 18 dicembre 1668, per rifiuta fattagli dal padre Diego; ciò è agli atti del Notaio Giusepe Furno di Palermo in data 17 novembre 1668.Sposò Antonina Gianguercio Grasso Bologna (Dotali in Notaio Melchiorre Montalbano di Palermo, il 3 gennaio 1655), che gli portò in dote la Baronia e Terra di San Blasi ed i feudi di Guildoneri e Mandrili. Il Re Carlo II concesse a Antonio Giuseppe Ioppolo, in data 27 aprile 1687, la facoltà di permutare il titolo di Duca di Sant'Antonino sopra la terra d San Blasi, l'odierna San Biagio Platani, con esecutoria del 26 giugno 1687.Lo stesso Antonio Giuseppe Ioppolo, per i suoi servizi e meriti ottenne, in data 27 aprile 1687, per privilegio, il titolo di Principe sopra il Castello di Sant'Antonino sito nella Baronia di Cianciana, per sè e suoi eredi successori.Fu il 1° Duca di San Biagio Platani, Maestro Razionale del R. Patrimonio, Capitano di Giustizia in Palermo nel 1671.

Pretore della Città di Palermo nel 1691,[2] morì in Palermo il 24 novembre 1710, ed è sepolto a Sant'Antonino, l'attuale Cianciana.

                                                                                              Arch. Paolo Sanzeri



[1] Vedi nota 14

[2] Un piccolo accenno al Pretore Antonino Giuseppe Joppolo si ha quando con la sua giunta del tempo aveva fatto porre nel 1691 una statua dell’Immacolata in una delle sale del Palazzo Pretorio, oggi palazzo comunale di Palermo