Padre Benedetto Conti, apparteneva alla famiglia Conti di Sant’Antonino di Cianciana, dove nacque e dove, in modo vago, dura la memoria delle sue virtù.
Padre Benedetto Conti, apparteneva alla famiglia Conti di Sant’Antonino di Cianciana, dove nacque e dove, in modo vago, dura la memoria delle sue virtù. Il Dott. Gaetano Di Giovanni, nel periodo in cui fu Sindaco del Comune, dal 1876 al 1884, e nel periodo in cui era residente a Cianciana, in quanto poi nella sua qualità di Notaio si trasferì a Noto, desideroso di saperne di più in merito alle notizie riportate oralmente, di cui si parlava che padre Benedetto era un uomo dotto e era un esperto di botanica, effettuò a Palermo nell’ottobre dell’anno 1884 delle ricerche e ricercando tra le carte dell’Archivio di Stato di Palermo, ha riscontrato dei dati interessanti su padre Benedetto, dati riportate “nelle memorie di G.A. De Cosmi, nota a pagina 162”.
Dalle ricerche del Dott. Gaetano Di Giovanni si riscontra che padre Benedetto frequentò le scuole di agricoltura e di chimica della Regia Università degli Studi di Napoli, e visitò varie volte le terre dell’agro Campano, sia nel periodo di ottobre 1789, sia nel periodo dell’agosto 1790.
Poi incentivato e sostenuto dal governo si portò a studiare teorie e pratiche agricole nelle regioni della Marca, in Lombardia e nella Toscana, nel periodo compreso tra l’anno 1790 e l’anno 1791. In questo periodo incontrò il re, (che ritornava da Vienna dove aveva portato le sue figlie Maria Teresa e Maria Luigia Amalia, che erano state date in spose, l’una a Francesco Giuseppe, poi divenuto imperatore d’Austria, e l’altra a Ferdinando Giuseppe gran duca di Toscana, ove gli ultimi due lo avevano accompagnato ed era ritornato in Firenze, da dove passando per Roma aveva fatto ritorno a Napoli. Tutto nel periodo compreso tra l’agosto 1790 e l’aprile 1791), da quale ebbe ulteriormente degli incoraggiamenti. In questo periodo è entrato in contatto con diversi personaggi illustri che ne seppero apprezzare le sue qualità di scienziato. Alcuni lo aggregarono nell’accademia dei Georgofoli di Firenze, altri nella Società patriottica di Milano.
Tornato a Palermo, nell’anno 1792 ebbe la nomina d’istruttore di Agricoltura nell’Istituto Normale.
Nel periodo d’insegnamento, oltre a dedicarsi alla didattic, dirigeva delle piantagioni nei fondi agricoli “di persone di primaria qualità” dimostrando molta perizia nell’arboricoltura.
Nell’anno 1792, nel mese di luglio, avendo avuta fatta la richiesta da parte dei cittadini dell’Isola di Lipari per dirigerli nel miglioramento dei terreni demaniali che erano stati loro divisi e censurati, egli dopo l’autorizzazione del governo, vi si condusse e vi dimorò per qualche tempo. In seguito a questa esperienza iniziò a percorrere, studiandone la natura delle terre ed i sistemi agricoli, il litorale della Valdemone, il contado di Mascali, le falde del Mongibello, l’attuale vulcano Etna, la piana di Catania ed altri territori.
Dalle ricerche effettuate dal dott. Gaetano Di Giovanni, non si riscontra se il padre Benedetto compilò il “Catechismo d’agricoltura”, si ha notizia però che lo stesso nelle sue peregrinazioni annotava le sue impressioni e le sue osservazioni in un giornale.
Nel periodo di sindacatura del Di Giovanni, dal 1876 al 1884, lo stesso ha intitolato, a memoria del padre Benedetto Conti, una strada comunale, la quale era nelle vicinanze del Convento dei Padri Minori Riformati