14/03/11:
Un’iniziativa di legge popolare promossa dal Mpa, partito del governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, ha l’obiettivo di raccogliere 10mila firme per far “togliere lo stemma della Trinacria dalla nostra bandiera”, come dice il portavoce del gruppo dei sottoscrittori Sandro Oliveri, vice presidente del consiglio comunale di Palermo.
I motivi che hanno spinto il Mpa a dare il via alla raccolta delle firme è stata illustrata, durante un’apposita conferenza stampa nella sede dell’assessorato agli Enti locali. Due sono le principali ragioni: il simbolo è utilizzato anche da altri paesi, tra cui l’Isola di Man, nel mare del nord quindi non vi è l’esclusività; le origini del simbolo sono riconducibili alla mitologia per cui “in antitesi – dicono i sottoscrittori – con la cultura del cristianesimo e dunque va rimosso dal gonfalone della Regione Siciliana”.“L’iniziativa – dice lo stesso Oliveri – vuole sensibilizzare i siciliani che credono profondamente nei valori cristiani a unirsi in questa prima proposta”. Già in questi giorni, è partita la raccolta firme ed è nell’intenzione di Oliveri e degli altri promotori di chiedere al Presidente Lombardo di essere tra i primi sostenitori.Le ragioni che spingono gli esponenti del Mpa a portare avanti questa iniziativa lasciano qualche perplessità, le motivazioni appaiono alquanto insufficienti e di scarsa originalità, più che altro sembra un modo per rincorrere un po’ visibilità su qualche testata regionale e nazionale. La regione Sicilia di problemi ne ha tanti, dall’alto tasso di disoccupazione alla mafia, dalla mancanza d’infrastrutture agli sprechi. A proposito di sprechi, anche il numero 1052 di Momenti ricordava qualche settimana fa in un articolo, che alcuni deputati regionali dell’ex maggioranza avevano votato contro la proposta di riduzione dei seggi nel parlamento siciliano, appunto “un’occasione persa” diceva il titolo. Ecco di occasioni perse la Sicilia ne ha avute tante, ma i nostri politici di occasioni per cercare a tutti i costi, un pizzico di visibilità con proposte “astruse” non ne perdono nemmeno una. Sarà pur vero che il nostro stemma non ha radici cristiane ma certamente ha grande valore storico e culturale, tutto ciò che basta per rappresentare un grande popolo come quello siciliano. Giusto per fare un piccolo excursus storico ricordiamo che la bandiera che tuttora oggi vediamo sventolare fuori dagli uffici di rappresentanza venne utilizzata per la prima volta nel 1282 in occasione della Rivoluzione del Vespro dai Siciliani a significare l’unità del popolo contro gli Angioini.Un simbolo che rappresenta: con le sue spighe di grano l’abbondanza e la fertilità, le gambe piegate al ginocchio oltre a rappresentare i tre vertici (Capo Passero a Sud-Est, Capo Peloro a Nord-Est e Capo Boeo a Ovest) sono simbolo di forza, infatti, era utilizzata dai guerrieri spartani. Promuovere un’iniziativa con lo scopo di cancellare un simbolo che ha un grande significato etimologico e secoli di storia solo perché non ha radici cristiane sembra del tutto incomprensibile.Visto che in sala d’Ercole sono state approvate solo due leggi in sei mesi, questa proposta sicuramente servirà a far alzare la media, un record assoluto che il Movimento per le Autonomie di Lombardo vuole sfatare con questa legge d’iniziativa popolare, per uscire dall’immobilismo cui versa il parlamento siciliano.Dario Alba.