Custodiva i sogni nel comò, li teneva nei cassetti, suddivisi per stagioni e per stati d’animo.
Aveva curato la stesura di un catalogo, tematico ed alfabetico: angoscia, castello di sabbia, castello in aria, chimera, desiderio, fantasticheria, illusione e speranza erano alcune pagine.
Lo aggiornava mensilmente, attento agli umori ed alle quotazioni del borsino telematico, una collezione iniziata per caso e diventata importante con pezzi unici, rari ed introvabili sul mercato degli scambisti.
Abbonato alle riviste del settore, teneva una rubrica su Dream’s news, mensile specializzato, nella quale rispondeva ai quesiti ed alle curiosità dei lettori.
Nel week-end visitava fiere e mostre e negli ultimi anni, sacrificando le ferie, si era spinto all’estero per partecipare ad aste internazionali, richiesto ed apprezzato banditore.
A sera, apriva un cassetto, sceglieva da una sezione ed erano sogni d’oro fino al mattino, un piacere risvegliarsi libero da stress. Il 28 dicembre, ore 19.37, fu richiamato urgentemente in servizio dal direttore.-
Oggi è il compleanno di Valeria, direttore, vorrei...- Anch’io vorrei, ragioniere.- Avevo chiesto un permesso ... - Facciamo i capricci, ragioniere?
Lasciò Valeria incredula e carica di pacchi alla cassa della Rinascente proprio mentre tentavano di concordare una data tra la Mostra di Roma, a maggio, e l’Esposizione di New York, a giugno, per coronare il loro sogno d’amore, in agonia dopo il sedicesimo rinvio.
Ritornò a casa a notte fonda, trovò i fiori sulla tavola apparecchiata per due, una stalattite di cera pendeva dal candelabro d’argento, su un tovagliolo rosso natale, impiccato alla bottiglia di Moet et Chandon, l’addio, l’ultimo, di Valeria.
Si attaccò al telefono, si scusò per l’ora tarda, parlò a lungo e giurò un “ti amo”, ritrovatosi tra le labbra dopo un decennio di assenza.
Valeria comunicava ininterrottamente con voce fredda e monotona, egli cercò di coinvolgerla ma entrambi continuarono a parlare senza ascoltare.
Promise mari e monti ma non riuscì ad accendere in lei una fiammata di sentimento, alla fine si arrese.
La segreteria telefonica di Valeria ripeteva parole di addio e rimaneva insensibile ad ogni promessa d’amore.
Nel turbamento, egli sbagliò cassetto e sezione e sogno: fu una nottata infernale, alle 8.01 il telefono squillò ed egli sperò fosse Valeria.
Il responsabile del personale gli addebitava il ritardo ingiustificato.Egli balbettò, farfugliò, cercò di motivare e inutilmente di spiegare. Che confusione!-
Più attenzione, ragioniere, più attenzione.Sentì uno sghignazzìo e chiudersi la comunicazione.