Martedì 10 Febbraio 2009 16:36 |
Vari i collaboratori di giustizia che indicano Vincenzo Ferranti, arrestato ieri dai carabinieri, come il boss della Bassa Quisquina. A fare un quadro della situazione mafiosa nelle montagne pure il pentito Maurizio Di Gati. DI GATI: prima ca c’era latitante iu c’era u... Zì Vincenzo... c’era Vincenzo Ferranti. Poi u zù Vincenzo si dicia che era malato cosi e cunti e u cosa si passa u zio Andrea Montalbano, chiddu che avete arrestato. e ora riturnò arre au zù Vicenzo. Dunque Di Gati ha indicato Vincenzo Ferranti (interrogatorio del 15 marzo 2007) a capo del mandamento di Santo S t e f a n o Quisquina, fino all’epoca degli arresti della maxi inchiesta Akragas ed ha aggiunto che quando, successivamente, il Ferranti si ritirò, prese il comando del mandamento Andrea Montalbano di Cianciana che questi lo mantenne fino al suo arresto nell’ambito dell’operazione Cupola; e che, a seguito di tale ulteriore evento, la rappresentanza del mandamento venne riassunta dal Ferranti su iniziativa di Giuseppe Capizzi, ragione per la quale esso Di Gati interruppe i rapporti con il Ferranti.
P.M.: Di questo mandamento lei, partendo dall’inizio, quali uomini d’onore ha conosciuto o comunque conosce? DI GATI: Partendo dall’inizio del mandamento di Santo Stefano il rappresentante era V i n c e n z o Ferrante. P.M.: Stiamo parlando di che anno ? DI GATI: Dal ‘91 fino a... P.M.: Da quando è entrato lei. DI GATI: ...fino l’altro ieri si può dire, c’era lui, ha avuto una parentesi nel... dal 2000 fino al 2002 perché in poche parole lui si voleva fare, faccio una battuta, voleva fare il pensionato, però... e aveva messo rappresentante... quello di Cianciana, di Cianciana, aveva messo Andrea Montalbano. Dopo che è stato arrestato Andrea Montalbano...
P.M.: Di dove, ripetiamo... DI GATI:... Operazione Cupola nel 2002, nel luglio 2002, le redini del mandamento di Santo Stefano Quisquina le prese di nuovo Vincenzo Ferrante, messo là da Giuseppe Capizzi nel mandamento, di nuovo. P.M.: Questa cosa che l’ha messo Capizzi lei come la sa, in che termini? DI GATI: Come la so, che tramite i Panepinto che avevo già preso i contatti con i Panepinto di Bivona perché avevano dei problemi con il figlio di Giovanni Pollari per l’impianto di calcestruzzo dì Bivona... Mandai a dire a Ferranti com’erano combinati in quel mandamento. Mi mandò a dire per risposta tutto quello che serve di qua ci sono di nuovo io, però prima si deve passare per Ribera di Peppe Capizzi. P.M.: E lei come l’ha preso questo fatto? DI GATI: Io l’ho presa brutta e non ci detti manco cuntu, ho mandato a dire per risposta ai Panepinto ci dissi: guardatevi i spadde perché ddocu c’è mandamento u Ferrante però tutto, diciamo tutto quello che gestisce, deve passare da Capizzi. I Panepinto siccome non legano con i Capizzi, dice: che amu a fari, e ‘amu a mettere cu Capizzi? Anzi il figlio di Panepinto mi manda a dire, dice: come, mi fìciru ammazzari a me pà e io m’è mettere cui Capizzi? Dice: se amu a fari la guerra la putemu fare benissimo la guerra”. |
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