Nel numero 46 di Grandangolo – il giornale di Agrigento diretto da Franco Castaldo in edicola ogni sabato – si racconta, attraverso le dichiarazioni del pentito Giuseppe Sardino, ex consigliere comunale di Naro, le vicende di due favaresi, ex fedelissimi dell’allora boss di Cosa Nostra, Maurizio Di Gati, vale a dire Enzo Quaranta e Rosario Pompeo, finiti nel mirino di Cosa Nostra che aveva deciso di eliminarli perché considerati molto pericolosi ed al servizio dell’ex barbiere di Racalmuto nonostante il pentimento di quest’ultimo.

Di Grandangolo, venerdì 14 novembre 2008

Pubblicato in : Cronaca, Mafia


L’intera faida omicidiaria nella zona della Bassa Quisquina, che ha visto il gruppo Panepinto  contrapposto al gruppo mafioso Pollari-Capizzi, viene ricostruita da Grandangolo sulla scorta delle risultanze dell’inchiesta “Face off”.

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Attraverso le dichiarazioni di Maurizio Di Gati, invece, si traccia un profilo criminale del favarese Antonio Vaccaro, imprenditore con il sogno di realizzare un aeroporto, che per il pentito racalmutese non solo avrebbe avuto un ruolo nella scomparsa, lupara bianca, del capo dell’ufficio tecnico comunale di Racalmuto, Alfonso Delfino (i motivi sarebbero da ricercare nella realizzazione di un agriturismo ad opera di Vaccaro che avrebbe trovato l’opposizione del professionista scomparso) ma sarebbe anche stato, dalla morte di Carmelo Milioti in poi, il “consigliori” riservato dell’attuale capo di Cosa Nostra, Giuseppe Falsone, latitante da anni.

http://www.geocities.com/wiseguywally/Vic_Cotroni_4.jpghttp://www.geocities.com/wiseguywally/Paolo_Violi_3.jpgDi particolare rilievo le vicende legate alla mafia trans-nazionale del clan Rizzuto raccontate attraverso un rapporto della DIA di Roma che rievoca la lotta del clan siciliano contro quella dei calabresi capeggiato dal duo Vic Cotroni e Paul Violi finita nel sangue con l’eliminazione di questi ultimi.