
In provincia di Agrigento i beni confiscati alla mafia, parecchi già in gestione a cooperative giovanili e molti ancora da assegnare, sono circa 240 unità. Tali cifre sono venute fuori sabato pomeriggio dal Social Forum dell’associazione “SOS Democrazia” che ha affrontato lo scottante tema dei “Beni confiscati alle mafie – Istruzioni per l’uso, dalla confisca all’assegnazione, all’avvio dell’impresa”. A comunicarle sono stati, con dettagliate relazioni, Antonella Borsellino, referente di “Libera”vper la provincia di Agrigento, Giovanni Lo Iacono, presidente della cooperativa “Rosario Livatino” di Naro, Rosa La Plena, esperta in gestione dei beni confiscati alla mafia e resi produttivi e Gianluca Miccichè, vicepresidente della commissione antimafia dell’Ars.
Questi i beni resi noti dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, in provincia, comune per comune: Agrigento (20), Aragona (13), Camastra (1), Cammarata (1), Campobello di Licata (13), Canicattì (53), Casteltermini (2), Cattolica Eraclea (18), Cianciana (2), Favara (18), Grotte (8), Ioppolo Giancaxio (3), Licata (12), Naro (16), Palma di Montechiaro (12), Porto Empedocle (4), Racalmuto (4), Raffadali (1), Ravanusa (8), Ribera (7), San Biagio Platani (2), San Giovanni Gemini (1), Sant’Angelo Muxaro (7), Sant’ Elisabetta (2), Santo Stefano Quisquina (2), Sciacca (5) e Siculiana (3).
La terza edizione del forum riberese è stato organizzato come importante momento di crescita, come occasione di scambio, confronto e condivisione di esperienze e testimonianze sulla criminalità organizzata siciliana sugli strumenti normativi volti alla sottrazione dei patrimoni illeciti e al loro uso a fini sociali. E’ stato detto che l’associazione “Libera” ha rappresentato il marchio di qualità per le cooperative onlus nelle gestione dei beni confiscati e che c’è il rischio che aziende ipotecate chiudano, con perdita del posto di lavoro per i giovani. E’ stato fatto riferimento alla revisione della legge sugli appalti quando ditte operano ribassi del 40 per cento, con denaro di provenienza mafiosa. Sono stati sottolineati la richiesta di spostamento dell’agenzia nazionale in Sicilia e l’invito per tutti i comuni agrigentini con beni confiscati ad entrare nel consorzio agrigentino per la legalità. A Naro la cooperativa “Livatino” offre diverse opportunità occupazionali. E’ stato precisato che bisogna sfruttare al massimo i progetti Pon Sicurezza dell’Unione Europea, pena la perdita dei finanziamenti. E’ stato proposto un consiglio comunale a Monte Sara, in territorio di Ribera, per favorire l’assegnazione dei 7 beni assegnati al comune, mediante bando pubblico.
I lavori del forum sono stati aperti dal presidente dell’associazione riberese Pellegrino Di Lucia e moderati da Michele Ruvolo.