Il giudice dell’udienza preliminare Alberto Davico ha accolto l’eccezione difensiva presentata dall’avvocato Antonino Gaziano e ha rimandato il fascicolo alla Procura: il pubblico ministero Lucia Brescia dovrà riscrivere i capi di imputazione dell’inchiesta sul presunto scandalo della commissione invalidità perchè ritenuti troppo generici. Il processo, quindi, è stato azzerato. Il pm Brescia aveva chiesto il rinvio a giudizio per ventisei persone fra medici e personale amministrativo della Ausl 1 di Agrigento impegnati nell’attestazione delle invalidità.
Si tratta di Raffaele Terrazzino, 66 anni di Raffadali; Innocenzo Leli, 60 anni di Agrigento; Santa Graci, 56 anni di Campobello; Giuseppe Catania, 57 anni di Agrigento; Oliviero Oliveri, 55 anni di Palermo; Giuseppe Amico, 54 anni di San Cataldo; Vincenzo Vinti, 53 anni di Raffadali; Franca Arculeo, 55 anni di Porto Empedocle; Luigi Randisi, 47 anni di Raffadali; Lorenzo Vella, 60 anni di Palma; Calogero Belluzzo, 56 anni di Favara; Saverio Savarino, 55 anni di Raffadali; Antonino Passarello, 60 anni di Aragona; Maria Pacinella, 47 anni di Naro; Pietrina Miccichè, 53 anni di Agrigento; Rosa Marino, 68 anni di Cianciana; Giovanni Sciascia, 50 anni di Agrigento; Ignazia Pletto, 52 anni di Favara; Margherita Sferrazza, 58 anni di Cattolica Eraclea; Giuseppe Tamburello, 58 anni di Agrigento; Maria Mantisi, 51 anni di Agrigento; Gaspare Santangelo, 60 anni di Ribera; Filippo Corso, 48 anni di Ribera; Vincenzo Lo Scalzo, 65 anni di Cianciana; Alfonso Abate, 69 anni di Bivona e Carmela Licata, 54 anni di Agrigento. Le imputazioni a vario titolo sono quelle di associazione per delinquere (ma non per tutti) finalizzata al falso e all’abuso di ufficio. Secondo l’accusa le pratiche dei cosiddetti “amici” avrebbero avuto una corsia preferenziale, mentre quelle realmente gravi venivano dimenticate nel cassetto. Il tutto sarebbe andato liscio fino a quando la Guardia di Finanza non ha scoperto il meccanismo e denunciato tutti.
Articolo tratto da: www.agrigentoweb.it