Interessante, sobria, utile: tre aggettivi che sintetizzano la giornata di sensibilizzazione, tenutasi a Cianciana ieri sera, sulla violenza sulle donne. Notevole l’intervento degli ospiti relatori, i quali hanno, con professionalità e competenza, ma anche con la leggerezza trattato un argomento pesante e drammatico.

 

Il Convegno è organizzato nell'ambio della VI edizione "La Violenza Inattesa" delle iniziative culurali in occasione della "Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".

 

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Interessante, sobria, utile: tre aggettivi che sintetizzano la giornata di sensibilizzazione, tenutasi a Cianciana ieri sera, sulla violenza sulle donne.

Notevole l’intervento degli ospiti relatori, i quali hanno, con professionalità e competenza, ma anche con la leggerezza trattato un argomento pesante e drammatico.

La dott.sa Cannizzaro ha introdotto i lavori, dando il saluto alla platea numerosissima e, cosa alla quale forse siamo poco abituati, attenta e rispettosa.

Ha presentato gli interlocutori e tracciato brevemente il tema, ponendo l’accento sulla tragedia che spesso accompagna gli atti violenti, i quali non cessano con il finire dell’atto, ma hanno ripercussioni ben più profonde e durature.

Ha ringraziato sin dall’inizio l’intero gruppo che ha collaborato, la Consulta delle donne ciancianese della quale ne è presidente ed anche gli intervenuti relatori.

Il Sindaco, l’On. Totò (Salvatore) Sanzeri, oltre al saluto ufficiale del comune ospitante, ha parlato della violenza, che spesso si intravede non solo nelle grandi aggregazioni cittadine, ma spesso lo si ritrova anche nei piccoli comuni. Anche lui ringrazia i partecipanti ed i relatori, nonché il folto pubblico particolarmente attento.

Il dott. Giorgio Patti, si rivela sin da subito il vero moderatore ed istrione della situazione: eloquente, capace, professionale, scioglie parole e fatti, toccando argomenti delicati con una leggerezza ed un tatto notevole. Introduce l’Associazione “Focus Group”ed il Telefono Aiuto, facendo vedere un video, nel quale in poco più di qualche minuto, presenta l’associazione ed il suo operato; il tutto, di notevole interesse.

E’ la volta della dott.sa Antonella Gallo Carrabba, presidente della onlus, la quale con sobrietà ed eleganza presenta l’associazione ed il suo operato nonché cosa di concreto si può fare. Esamina esaustivamente le diverse forme di violenza consumate dentro e fuori le mura domestiche, nel lavoro, nella società. La violenza fisica, psicologica, sessuale, economica, assistita: diversi modi di esercitarsi, ma sempre in ogni caso violenza, quasi sempre verso le donne. Racconta, in forma anonima, delle denunce ricevute dal Telefono Aiuto, lo strumento principale operativo del centro antiviolenza che opera ad Agrigento. Storie raccapriccianti, assurde, al limite dell’immaginazione. Cosa si può fare, come agire. Ha spiegato il ruolo dell’Associazione, la quale fornisce supporto alle persone soggette alla violenza, ed ha esortato chiunque, non solo le vittime, ma anche le persone  a conoscenza di denunciare. Inoltre, l’Associazione fornisce gratuitamente corsi di formazione ad Enti ed Istituzioni.

L’intervento dell’avv. Sabina Schifano, verte su questo aspetto: la denuncia. Non devesi porre in inganno. Denuncia significa comunicare al servizio fornito da Telefono Aiuto, ma tecnicamente non è una denuncia, chiarisce l’avvocato. Più correttamente, dovrebbe chiamarsi “segnalazione”. Tale segnalazione, una volta valutata e riscontrata, viene girata alle forze dell’ordine le quali adotteranno le loro specifiche competenze. Viene fornita la dovuta assistenza legale, spesso sfociante in un gratuito patrocinio in sede giurisdizionale. La collaborazione notevole ed importante, è assicurata coi Vigili Urbani, i Carabinieri e la Polizia. Inoltre, il recente disposto normativo sullo stalking (atti persecutori), permetti di avere una maggiore tutela in un problema, serio, ma fino ad ora non considerato quale reato penale dal nostro sistema giuridico.

Di sicuro, non è possibile fare un resoconto puntuale e preciso di quanto s’è discusso, tali e tanti sono stati gli spunti sviscerati e discusi, in un clima quasi religioso, con interventi di enorme intelligenza, di grande umanità e sensibilità. Diversi i casi citati, i quali hanno destato notevole stupore: di gente che imprime violenza, appendendo bambole al balcone (impiccate), abiti da sposa all’antenna televisiva ed altre violenze ed induzioni al terrore. Costrizioni varie, come quella di obbligare al propria moglie a far sesso con altri… drammatiche a volte le ricostruzioni, raccontate in forma anonima e con enorme sensibilità. E’ emerso che, a volte, la violenza viene tenuta segreta e nascosta, quasi a comprendere e capire l’autore. E spesso, tale violenza viene riconosciuta come tale solo quando sconfina anche sulla prole: sembra proprio questo il limite oltre il quale la vittima si ribella.

Un plauso a tutti gli organizzatori e ai relatori, per quanto abbiamo assistito e partecipato con enorme interesse.

L’importanza della manifestazione, più volte proclamata dal curatore, il dott. Mario Ottavio Caramazza, è stata fortemente voluta anche dalla dott.sa Cannizzaro e dal Sindaco Sanzeri. “È un argomento spinoso e molto comune, più di quanto ci si possa immaginare”, sostiene il dott. Caramazza intervistato dopo l’evento. “Ho avuto modo di ascoltare i racconti di persone in serie difficoltà, oppresse tra le mura domestiche, oltre che in luoghi di lavoro”, continua a dire “e mi sono reso conto che l’argomento continua ad essere un tabù”. Poi, l’invito e la conoscenza delle persone che operano nell’Associazione, l’ha convinto che fosse la cosa giusta da fare: portare anche a Cianciana tale messaggio di riconciliazione e di possibilità d’evasione per quante sono, o sono state, oggetto di oppressione, continua il Caramazza, il quale è anche un assistente sociale.

A Cianciana, l’Associazione aprirà uno sportello per assistere le persone oggetto di violenza e per promuovere e diffondere le informazioni utili in tale materia.

Un bilancio estremamente positivo della manifestazione, utile a farci ragionare e riflettere su un argomento quasi sotterraneo, del quale si vergogna più la vittima che il carnefice.

In occasione della manifestazione, la pittrice Rosa Lo Pilato, cresciuta in Belgio ma oramai in residenza stabile a Cianciana, ha esposto alcuni suoi lavori. Interessanti le opere, frutto del suo lavoro ed impegno, nei quali è possbile intravedere lo stile del maestro Klimt. Colpiscono anche chi, come me, non s’intende molto di pittura. Opere da vedere ed apprezzare (per contatti, è possibile scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).