Se  la  prima  ondata  migratoria  fu   contraddistinta  dall’ emigrazione   di  lavoratori impegnati nell’agricoltura, contadini  e  braccianti,  o  dall’emigrazione  di  lavoratori impegnati   nell’ industria   estrattiva,  minatori, 

 la   seconda   ondata    migratoria   è caratterizzata   da  tutte  quelle categorie  di   lavoratori   che  lavorano   nel   campo dell’edilizia,  manovali,  capomastri e imprenditori, e  da coloro i quali fanno parte di quella vasta categoria di  lavoratori  che  potremmo  definire “parassiti”,   ovvero coloro i quali rinunciano ad  investire nell’agricoltura  (pur  avendone  i  mezzi) o  in qualunque  altro  settore,  trasferendosi  al Nord e accontentandosi di un posto statale (ad  esempio  di  bidello)  che  possa  garantire  loro  circa   800 euro  al   mese. 

La  causa   principale  che  ha  spinto  centinaia di lavoratori a cercare migliore sorte verso    il  Nord- Italia     (meta  preferita   dai   neo-emigranti)   va   ricondotta alla completa   immobilità   dell’edilizia,  che  ha  avuto  un  effetto  domino   sugli   altri settori dell’economia ciancianese, essendo questa uno dei pilastri fondamentali della stessa.  

Tale crisi, a mio avviso, è  anche  la  conseguenza   dell’incapacità,  nel corso degli anni, della classe politica ciancianese  di realizzare il  P.R.G.  (Piano regolatore generale)  e  trovare  soluzioni  adeguate  per  superare  questo  momento  di  profondo regresso  nell’ambito  di un settore, tanto delicato ma soprattutto tanto importante sotto il  profilo  economico,  quale  è  quello  dell’edilizia.

A  peggiorare  la  situazione  è   l’aspra   concorrenza  tra  le  varie  imprese,  non  solo ciancianesi,  infatti  sono centinaia le ditte che partecipano  alle gare di appalto indette dal Comune  per  la  costruzione di un’opera pubblica o per la fornitura di un servizio mentre  nel  vicentino  sono  pochissime  le  imprese  che partecipano a gare di appalto piuttosto  simili.

Altra   differenza   con    la   prima   ondata    migratoria   è   il   luogo di  destinazione  dei neo-emigranti.  Solo   in   pochi   si  dirigono  all’estero  (Belgio,  Francia,  Germania, Inghilterra);  infatti la meta preferita è il Nord-Italia, quindi Veneto (il vicentino con i comuni  di Chiampo  e  Arzignano),  Lombardia  (la  brianza  e  la  zona  circostante  a Como), Emilia - Romagna (Parma e i paesini circostanti).

 

TABELLA RIASSUNTIVA DEGLI EMIGRATI   1990-2002 (2)

ANNOPOPOLAZIONEEMIG. INTERNAEMIG. ESTERA
19905067811
19915087129-
199250987028
199350427525
1994475572255
199546876736
199645809163
199745027124
199844229226
199943347125
200042149834
200141199324
200240916618
                 

 

(2)   - Ufficio anagrafe del comune di Cianciana

   

Se  rapportiamo il numero delle famiglie  nel 1990 (2091 famiglie) con il numero delle famiglie alla fine del  2002  (1719 famiglie)  e il numero delle famiglie nel 1958 (2384 famiglie)  con  il  numero  delle  famiglie alla fine del 1970 (2283 famiglie), possiamo tranquillamente dedurre  che  in  questa seconda ondata migratoria  a partire non è più solo  il  capofamiglia  ma  l’intero  nucleo  familiare  al  contrario  della  prima ondata migratoria  dove solo in un secondo momento  la famiglia  lo  raggiungeva. Tutto ciò succede anche grazie alla comodità,  economicità  e velocità  dei mezzi di trasporto come l’aereo, il treno, la macchina, ma  anche grazie alla facilità d’inserimento del nucleo familiare  dell’emigrante   nel  nuovo  contesto   sociale  e   lavorativo.

 

La modernizzazione parassitaria: il caso Cianciana. Tesi di laurea di: Marcello Martorana. Anno accademico 2002-2003