Due erano i mezzi di trasporto più importanti utilizzati dall’emigrante per il raggiungimento del paese di destinazione:
-Il treno
-La nave
a) Il treno.
Nell’ epopea dell’ emigrazione, i treni hanno avuto una funzione importantissima per raggiungere sia le Regioni del Nord- Italia (se si trattava di emigrazione interna) sia i vari paesi europei (se si trattava di emigrazione estera).
A favorire l’utilizzo delle linee ferroviarie contribuivano la scarsa affidabilità degli aerei ma, soprattutto, l’economicità del viaggio.
Il viaggio, soprattutto se diretto all’estero, poteva risultare scomodo, snervante e in particolar modo infinito, infatti per arrivare in Belgio o in Inghilterra occorrevano più di 50 ore, a causa dei numerosi scali e dei continui ritardi. A peggiorare tutto ciò contribuiva il fatto che, a causa delle precarie condizioni economiche dell’emigrante, egli era costretto a viaggiare in delle cabine strette e affollate.
Si partiva da Cianciana, piccola stazione ferroviaria inserita nella vecchia linea Lercara- Magazzolo. Raggiunta Palermo, si ripartiva per Milano, anche se molto spesso si era costretti a fare scalo a Roma o a Bologna. Da Milano poi l’emigrante prendeva il treno che lo avrebbe portato verso il luogo della “speranza”.
b) La nave.
Negli anni ’50, quando furono consistenti le partenze per gli Stati Uniti, Canada e Australia, e prima che i viaggi per mare venissero soppiantati dai collegamenti aerei, la nave era l’unico mezzo utilizzato dall’emigrante per raggiungere le mete d’oltreoceano. Le Società di navigazione più importanti erano:
- La società “Italia”, con sede a Genova, che impiegava per i propri viaggi regolari per gli U.S.A. le motonavi “Saturnia”, “Conte Bianco” e “Vulcania”;
- La società “Lloyd Triestino” che gestiva i collegamenti con l’Australia;
- La società “Lloyd Sabaudo” , con sede a Napoli, che impiegava le motonavi “Conte Rosso”, “Conte Verde”, “Principessa Giovanna”e “Principessa Maria” per i collegamenti con il Sud America e le motonavi “Conte Biancamano” e “Conte Grande” per i collegamenti con gli Stati Uniti.
Erano importanti anche diverse motonavi straniere come la “New Hellas” (servizio passeggeri Italia- New York) , di proprietà di società greca, la motonave “Transatlantique” di proprietà della “Franch Line” e la motonave “Olimpic” di proprietà della società statunitense “White Start Line”.
Non si partiva solo dal porto di Palermo ma anche da Trieste, Napoli e Genova; ad esempio la linea della motonave “Vulcania” della società “Italia” nel 1955 era:
Trieste- Venezia- Patrasso- Napoli- Palermo- Gibilterra - Lisbona- Halitax- New York.
Il viaggio era molto duro e spesso anche molto disagiato a causa dell’affollamento e della promiscuità della terza classe, inoltre prima della partenza notevoli erano i ritardi e le disfunzioni delle compagnie di navigazione a causa di documentazioni insufficienti e per i cavilli burocratici, che costringevano i viaggiatori a lunghe ed estenuanti ore di attesa. Appena sbarcati, gli emigranti venivano rinchiusi per la “quarantena”in apposite strutture ricettive come Ellis Island a New York e l’Hotel de Immigrantes a Buenos Airies per essere accuratamente visitati dai medici locali, registrati e interrogati dagli ispettori governativi.
Per concludere, l’emigrante, qualunque fosse il mezzo di trasporto, si trovava a vivere una vera e propria “Odissea” con la sola speranza di ribaltare la pesante situazione economica che tanto lo aveva penalizzato e indotto a lasciare il luogo di nascita che ormai non aveva più nulla da offrirgli.
La modernizzazione parassitaria: il caso Cianciana. Tesi di laurea di: Marcello Martorana. Anno accademico 2002-2003