1872: Nasce a Cianciana (Agrigento) l'il ottobre, alle ore 18, secondo figlio di Gaetano (1831?1912), proprietario di miniere zolfifere, e di Filippina Guida (1837?1903). Al battesimo, celebrato il giorno seguente, gli vengono imposti i nomi di Alessio Francesco.

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1872

Nasce a Cianciana (Agrigento) l'il ottobre, alle ore 18, secondo figlio di Gaetano (1831?1912), proprietario di miniere zolfifere, e di Filippina Guida (1837?1903). Al battesimo, celebrato il giorno seguente, gli vengono imposti i nomi di Alessio Francesco.

1876

Il padre viene eletto sindaco di Cianciana per tre trienni consecutivi, dal 1876 al 1884. Dal 1878 al 1884 il piccolo Alessio frequenta le scuole elementari a Cianciana. Il suo maestro è Pietrino Palminteri. La fanciullezza di ADG è attraversata da un caleidoscopio di situazioni e di personaggi che si imprimeranno indelebilmente nel suo animo e diventeranno argomento dei suoi drammi e delle sue composizioni in versi e in prosa. Significativi appaiono, in proposito, gli scritti autobiografici In ricordo della mamma e l'articolo Dalle zolfare di Girgenti pubblicato su "II Marchesino" di Messina nel 1899.

1882

Il padre Gaetano, in occasione della Commemorazione del VII Centenario francescano avvenuta a Cianciana nei giorni 20?21?22 ottobre, pronuncia un discorso sii San Francesco che viene pubblicato lo stesso anno da Salvatore Montes di Girgenti, con una dedica ai genitori Vincenzo e Maria Carmela Fantauzzo e alla sorella maggiore Maria Vincenza nata nel 1829.

1884

In ottobre, terminate le scuole elementari, segue la propria famiglia che si trasferisce a Palermo, dove viene avviato alla carriera ecclesiastica sotto la guida di mons. Gioacchino Di Marzo, alla Cappella Palatina.

1889

Pubblica su "Illustrazione popolare" di Milano del 15 febbraio l'articolo Per un poeta popolare, su "Cronaca siciliana" di Terranova di Sicilia (oggi Gela) dell'1 aprile la recensione a Storia di una donna di Ida Baccini e su "La patria" del 15 settembre Na dumanna a Turiddu Mamu.

1892

Dopo circa otto "anni dolorosi" trascorsi alla Cappella Palatina, non sentendosi affatto chiamato al ministero sacerdotale, ADG abbandona gli studi e si dedica al giornalismo. Nasce l'amicizia fraterna col pittore toscano Garibaldo Cepparelli. Si tiene l'Esposizione Nazionale di Palermo Di Giovanni rimane colpito dai paesaggi toscani di Niccolò Cannicci e si propone di "rendere la vita della campagna siciliana con quella verità grezza, eppure così densa di tanta squisita poesia". Sul quotidiano 'L'Amico del popolo" compare una serie di articoli di critica d'arte, intitolati L'arte all'Esposizione (7 gennaio, I quadri di Francesco Lo Jacono all'Esposizione; 24 gennaio, Ettore De Maria; 1 febbraio, Luigi Di Giovanni; 9 febbraio, Calcedonio Reina; 21 febbraio, Il trittico di Luigi Di Giovanni; 6 marzo, Michele Cortegiani). In luglio pubblica nel "Corriere di Palermo" la novella Per la lampada della Madonna; compaiono alcuni bozzetti su giornali politici di Palermo (11 moribondo, ecc.).

1893

'Precipitate le sorti della famiglia", secondo la sua stessa testimonianza, Alessio ritorna alle sue colline, mentre il padre intraprende la professione di notaio nella città di Noto. Sul "Fanfulla della domenica" del 12 febbraio compare lo studio Versi inediti di Giovanni Meli. Lo stesso periodico romano pubblica il 5 marzo un articolo intitolato Per un plagio. Sulla "Rassegna di letteratura siciliana" di Acireale (anno 11, n. 4) compare il saggio A proposito di una poesia inedita di G. Meli, che sarà poi pubblicato dall'editore S. Donzuso della stessa città col titolo Una poesia inedita di G. Meli (1894). Ai primi di ottobre ADG sostiene gli esami di licenza presso il R. Ginnasio di Modica, superando le prove di italiano, latino e greco, ma non quelle di storia, matematica e storia naturale (BCP, 5Qq.D,2331 n.1).

1894

Fino ad agosto ADG vive a Cianciana con la mamma e con le sorelle Crocifissa e Rosa. L'editore Zammit di Noto pubblica Canti popolari di Girgenti. Nasce l'amicizia con Corrado Avolio e col poeta dialettale messinese Alessio Valore (1846?1908), direttore de "II Marchesino", "un giornaletto mezzo tra mondano e letterario", come lo definirà lo stesso ADG.

1895

L'editore Orecchia di Noto pubblica la sceneggiatura teatrale Scongiuro! Scene popolari siciliane in prosa e in tre atti. U8 giugno ADG sposa a Noto Caterina Leonardi, figlia di Lorenzo e di Eluisa La Rosa. Dal matrimonio nasceranno sette figli: Rosalia (1896), Gaetano (1906), Lorenzo (1909), Vincenzo Francesco (1913), Corrado (1916), Giovanni e Fina. La "Rassegna di letteratura siciliana" di luglio preannuncia la prossima pubblicazione della raccolta di novelle agrigentine I zolfatai, che non vedrà la luce. Si reca a Napoli per concordare con l'editore Chiurazzi la stampa di due libretti. Compone i primi sonetti del poema 'Nfernnu veru, sulla vita degli zolfatai, che rimarrà incompiuto.

1896

In gennaio l'editore Francesco Montes di Girgenti pubblica Maju sicilianu (suddiviso in tre sezioni: Amuri rustícanu, dedicata a Garibaldo Cepparelli; Vucì di li cosi, a Francesco Lojacono; Tipi e sceni paisani, a Luigi Di Giovanni). Leditore Chiurazzi di Napoli pubblica il saggio Saru Platania e la poesia dialettale in Sicilia. Il periodico catanese "D'Artagnan", fondato e diretto da Nino Martoglio, il 9 febbraio pubblica l'articolo Cu lu sangu; sulla stessa testata appare in agosto Na dumanno a li fumusi pueti e il 22 novembre 'Ntra l'aira, traduzione delle Fonografie valdesane di Caribaldo Cepparelli pubblicate lo stesso anno da Bemporad. L'editore Micale di Acireale pubblica Per la poesia siciliana estratto dal periodico "La Patria" del settembre dello stesso anno.

1897

Il 7 novembre esce su "Il Marchesino" di Messina, diretto da Alessio Valore, il bozzetto I contadini di Sicilia, sotto lo pseudonimo "Alastor" (lo spirito vendicatore della tragedia greca).

1898

Il 4 settembre "La Fenice" di Girgenti pubblica l'articolo L'inventore delle fonografie. Su "II Marchesino" del 23 ottobre (anno V, N. 42) compare la recensione ai Tormentati, raccolta di novelle dello scrittore Attilio Barbiera di Porto Empedocle. Sul numero dell'11 dicembre (anno V, N. 47) compare la lirica A Saru Platania, mannannuci lu "Maju Sicilianu". La settimana prima, con lo pseudonimo "Alastor" era uscito l'articolo Un romanzo di F. Gaeta. Compone i sonetti che saranno pubblicati nel 1910 sotto il titolo Nni la dispensa di la surfara.

1899

Su "II Marchesino" del 5 febbraio (anno VI, N. 4) esce Dalle zolfare di Girgenti, confessioni intime, anticipazione dalla progettata seconda edizione dello studio Saru Platania e la poesia dialettale in Sicilia. Sullo stesso numero del settimanale peloritano compaiono tre liriche tratte dall'opera inedita Nfernnu veru e dedicate all'amico Alessio Valore (La vista di la surfara, Lu sciuri di li surffara, La surffara di notti). Scrive la prefazione al volume Sull'aia (fonografie realmontane) di Giuseppe Tamburello, pubblicato da Chiurazzi. Lo stesso editore pubblica Contadini di Valdelsa e villani di Realmonte. A luglio l'editore napoletano, in un opuscoletto di otto pagine, preannuncia la prossima pubblicazione del poema 'Nfemnu veru: sonetti di li surffari (l'opuscolo contiene i sonetti Patriuttisimu surffararisccu, Vennu, Scìnninu a la pirrera). Il 16 dicembre partecipa a Noto alla serata di gala in onore del poeta dialettale Nino Martoglio, da lui ammirato quale intrepido rinnovatore della poesia dialettale siciliana.

1900

Sul "D'Artagnan" di Catania esce il sonetto Lu cantu di li surffari, tratto dal poema inedito 'Nfernnu veru. L'editore Chiurazzi di Napoli pubblica Lu fattu di Bbissana e Fatuzzi razziusi, l'unica opera scritta nel dialetto di Noto. Nel mese di dicembre compone l'Ode a Cristo, che sarà pubblicata nel 1905.

1901

Francesco Genovesi pubblica, in appendice al volume Contro l'Arcadia dialettale di Sicilia, alcune liriche tratte dall'inedito 'Nfernnu veru. A giugno G. Pipitone Federico pubblica in "Antologia siciliana" una versione modificata di Lu cuntu cu lu patruni, già inserito in Maiu sicilianu. Su "Il Marchesino" del 28?29 settembre compare l'articolo Le poesie siciliane di Antonio Giunto. ADG simpatizza per il partito socialista.

1902

L'editore Giannotta di Catania pubblica il poema A lu passu di Giurgenti con prefazione di Gioacchino Chinigò e copertina illustrata di Luigi Di Giovanni. Nasce l'amicizia con Girolamo Ragusa Moleti, direttore della R. Scuola Tecnica "Scinà" di Palermo e con Tommaso Nediani.

1903

"11 nuovo imparziale" di Messina del 16?17 febbraio pubblica Il conzoníere veronese di Berto Barbarani. L'8 marzo appaiono su "Il Marchesino" Siminati virdi (che costituirà il primo canto di Lu Puvireddu amurusu) e La Bbatti Matri. Il 15 aprile, alle ore 18.30, muore la madre, Filippa Guìda, A novembre è a Messina per insegnare nel Real Convitto Dante Alighieri. Stringe amicizia con Silvio Cucinotta. Nell'ultimo scorcio dell'anno diversi nuovi componimenti vedono la luce su "II Marchesino": il 3 novembre Abbannunatu (traduzione da Myricae di Pascoli), il 29 novembre Nuvulì sacculari, l'8 dicembre La minnitta, il 20 dicembre Ritornu amaru.

1904

Esce su "II Marchesino" del 24 gennaio Nni la rnassaria di lu Mùvoru; nel fascicolo del 31 gennaio Morti scunzulota, in quello del 28 febbraio Cucina di campagna, dedicata a Cucinotta. In occasione delle nozze Tamburello?Palumbo, l'editore Sciarrino di Palermo pubblica Nella ValpIatani (contiene La fava, Morti scunzulata e Nni la massaria di lu Mùvaru, con traduzione in prosa francese di Tommaso Cannizzaro). La Tipografia Popolare di Noto stampa In ricordo de la mamma in edizione limìtata di 200 copie. La "Gazzetta di Messina e delle Calabrie" del 26 maggio pubblica Su la sacra Verna. Il 29 maggio "II Marchesino" pubblica lo studio La Divina Commedia tradotto dal Cannizzaro. Neì prirni giorni di Novembre parte per Palermo per trovare sistemazione. Il 7 novembre visita il convento francescano dì Baida, insieme a Tommaso Nediani e a padre Francesco Giordano. Riceve, quindi, l'incarico per l'insegnamento dell'italiano nelle classi aggiunte della R. Scuola Tecnica "Gagini". Abita in Via Castro, 159.

1905

Abita in Via Lincoln, 210. Molti studiosi affermano che nel diviene terziario francescano, ma le fonti su questo punto non sono chiare e comunque sono contraddittorie. Esce su "Sicula" (rivista bimestrale del Club Alpino Siciliano) di gennaio?febbraio lo studio In Val di Noto e nel fascicolo di maggio?giugno Il pittore dei costumi di Modica (Serafino Amabile Guastella), L'editore Remo Sandron di Palermo pubblica l'ode Cristu.

1906

A gennaio muore lo zio paterno Alessio, lo "Zio Vicario", figura molto importante nella formazione e nella vita di ADG.

1907

Il periodico "Sicula" di gennaio?febbraio pubblica La settimana santa nella Valplatani Su "L'Oriente scientifico" del 31 luglio compare Il venerdì Santo in ValpIatani. L'editore Sandron pubblica il poema francescano Lu puvireddu amurusu, frutto di "quattro anni di meditazione e di studi". ADG simpatizza per il movimento democratico cristiano. Abita in via Lincoln, 210.

1908

In aprile, nei dieci giorni delle vacanze pasquali, dopo quattro anni di lavori preparatori, compone il dramma in tre atti Scunciuru. La sera del 7 dicembre Scunciuru viene rappresentato per la prima volta al Broadway Theatre di New York dalla Compagnia drammatica siciliana di Mimì Aguglia. La notte del 28 dicembre, il terremoto di Messina stronca la vita di molti amici letterati: Alessio Valore, Edoardo Giacomo Boner, Gioacchino Chinigò.

1909

Abita, fino al 1912, in piazza Stazione Centrale, 32. Durante le vacanze pasquali compone il dramma in tre atti Gabrieli, lu corusu che sarà pubblicato l'anno seguente da Marraffa Abate. Pubblica sulla "Sicilia Illustrata" un articolo sulle Ballate francescane di SC.

1910

Za Francischedda viene pubblicato su "UOra" di Palermo del 3 giugno e su "Sicula" del luglio?agosto. Leditore Marraffa Abate di, Palermo pubblica Nni la dispensa di la surfora.

1911

Il "Corriere di Sicilia" pubblica due lunghe poesie (12 febbraio, La seggia cu li vrazza; 11 aprile, Vènnari di marzu) e una serie di articoli sul felibrismo (20 febbraio, Una visita del Daudet a E Mistral; 6 marzo, Valère Bernard, il poeta dei poveri; 12 marzo, L'urfaneddi, traduzione da Valère Bernard; 20 marzo, La Comunione dei Santi, I fabbri, Dove, voglio morire, Giuseppe Roumanille il padre del Felibrige; 26 marzo, Un ricordo d'infanzia del Roumanille; il maggio, I nostri articoli sul Felibrige, con lettere di Mistral, Bernard, Bourrilly ed altri). Il 4 giugno, nella sedutaconcistoriale tenutasi a Montpellier, viene nominato all'unanimità socio dei Félibrige, su proposta di Federico Mistral. Tale nomina lo rende immensamente felice ed egli ne menerà vanto per tutta la vita. La sera dell'8 novembre, il dramma Gabrieli, lu carusu viene rappresentato per la prima volta al Teatro Olympia di Palermo dalla Compagnia drammatica siciliana di Tommaso Marcellini.

1912

Sul primo numero del periodico palermitano "Il solco" compare un'anticipazione della traduzione di Le vergini di Avignone di Théodore Aubanel. Il 19 luglio muore il padre Gaetano, al quale "Il solco" dedica il fascicolo del 15 agosto. Il 15 novembre lo stesso periodico pubblica La Vegna di Philadelphe de Gerde, mentre sul "Corriere di Sicilia" del 19 novembre appare l'articolo Un prete poeta e un brigante cavalleresco. Per Natale cura, insieme a G. E. Nuccio, un numero speciale de "II solco" intitolato Poemetti provenzali (comprende Il presepio di M. Girera e La croce del Bambino di G. Roumanille).

1913
Abita in Via Francesco Perez, 24. Scrive la prefazione al volume Frate Umile da Petralia di R Angelico da Ciminna. A luglio esce il saggio sulla poesia di SC La poesia di un solitario. Pubblica la traduzione dei Racconti provenzali di Giuseppe Roumanille. Il quotidiano "L'Ora" pubblica due articoli dedicati all'Esposizione del Massimo: 20?21 ottobre, "Le ombre del passato" di 0. Tomaselli; 13?14 novembre, Pittori e scultori.

1914

Il 25 marzo muore Federico Mistral. Sul quotidiano "L'Ora" del 30?31marzo ADG pubblica l'articolo Federico Mistral nell'intimità. Il 21 maggio tiene una conferenza al Circolo di Cultura di Palermo per commemorare Mistral. L:editore Sonzogno di Milano pubblica in volume Le vergini di Avignone di Th. Aubanel (traduzione italiana, introduzione e note di ADG). Su L'Ora" del 27 dicembre compare Le tentazioni di S. Antonio di P Arène. Primo abbozzo del romanzo Lu saracinu.

1915

Il 31 marzo il quotidiano "UOra" pubblica La compra del giudizio di G. Roumanille. Leditore Travi pubblica la conferenza su Federico Mistral. La sera dell'8 novembre il dramma Mora! Mora! viene rappresentato per la prima volta al Teatro Olympia di Palermo dalla Compagnia drammatica siciliana di Salvatore Lo Turco.

1916

Abita in Via Notarbartolo, n. 25, "una via romita e remota" in fondo al Giardino Inglese.

1917

Tiene una conferenza al Circolo di Cultura di Palermo. In un numero unico stampato ad Arezzo e dedicato a Cesare Battisti viene inserita la lirica La campana di Muntisantu, già apparsa sul quotidiano "LOra".

1918

Il 7 aprile tiene al Circolo di Cultura di Palermo una conferenza su Caterina Percoto. Su "LOra" del 17?18 aprile compare l'articolo Il pittore Pietro De Francisco al Circolo di Cultura.
 

1919

Pubblica il testo della conferenza su Caterina Percoto (ed. G. Di Giovanni, Noto).

1920

Abita in Via Notarbartolo, traversa 7, n. 16. L'ditore Travi pubblica la novella siciliana La morti di lu Patriarca ("frutto di trent'anni di prove e riprove") con illustrazioni del pittore Orazio Spadaro. L'opera incontra il favore della critica, guadagnandosi il giudizio positivo di Giuseppe Lipparini, Benedetto Croce e Luigi Russo. A settembre, per iniziativa della Società Siciliana per la Storia Patria, ADG tiene una conferenza su L'arte di Giovanni Verga pubblicata lo stesso anno da Remo Sandron. Scrive la prefazione al dramma siciliano in tre atti Autri tempi del poeta e commediografo netino Francesco Accardo.

1921

Il 29 maggio tiene a Noto, nel salone della Società Dante Alighieri, la conferenza La laude francescana di Dante. Leditore Rournanille di Avignone pubblica il poema provenzale Image Flourentin di Marius jouveau con traduzione francese dell'autore e traduzione italiana di ADG. La "Rivista di Sicilia" di Catania, diretta da Zino Ardizzone, pubblica La predica di l'amurusanza e L'occhiu di la suli, tratti dal poema inedito Olivi saracini. Pubblica nella "Tempra" di Alcamo una primizia dal romanzo Lu monacu. Il 16 settembre tiene a Roma, nella basilica dei SS. XII Apostoli, la conferenza Per una umanità francescana. Scrive la prefazione a Ciuciuliu di N. Marino.

1922

Abita in Via Gioacchino Di Marzo, 22. Sulla "Tempra" di Alcamo compare la novella agrigentina Il figlio del mercante. Pubblica col titolo Il francescano sogno le due conferenze tenute l'anno precedente. A settembre si reca ad Assisi. Passa ad insegnare nella R. Scuola Tecnica "Piazzi".

1923

A gennaio il periodico "Siciliana" pubblica il saggio Il dialetto siciliano nell'opera del Verga. Legge al Congresso francescano di Roma una relazione su S. Francesco.

1924

Le Industrie Riunite Editoriali Siciliane di Palermo pubblicano Il dialetto e la lingua: libro per gli esercizi di traduzione dal siciliano in tre volumi per le classi terza, quarta e quinta della scuola elementare. Traduce L'albero fiorito di Valère Bernard. A giugno il periodico fiorentino "Amarazuntifass" pubblica la saffica A Niccolò Cannicci. In ottobre inizia la pubblicazione sul "Bollettino del R. Provveditorato agli studi della Sicilia" di una lunga serie di studi demologici (anno 11, no. 18?20, La stràgula; nn. 23?24, Il vicario di S. Giuseppe).

1925

Continua la pubblicazione degli studi demologici sul "Bollettino del R. Provveditorato agli studi della Sicilia" (anno III, n. 7, Chi è Santo Bauna; nn. 11?12, La benedizione delle barche; nu. 13?14, Fra i pescatori di Sferracavallo; n. 15, Come si perpetuano certi errori; anno IV, n. 1, Sant'Antonio e il suo compagno). Sullo stesso Bollettino compare un'anticipazione de La pisca biniditta. Stampa presso l'editore Bemporad di Firenze La Sicilia per la collana degli "Almanacchi Regionali Bemporad per i ragazzV. La "Sicilia nuova" del 6 ottobre pubblica Un capolavoro di Nicolò Cannicci a Sirocusa.

1926

Prosegue la collaborazione al "Bollettino del R. Provveditorato agli studi della Sicilia" (anno IV, n. 8, La morticina, Accanto al fuoco, Miseria; n. 9, Fra i contadini di Valdelsa; n. 10, Come si pregava sull'aia). Traduce in dialetto siciliano I Fioretti di S. Francesco, dedicati a Giovanni Joergensen (ed. Fratelli Corselli, Palermo). Sul "Corriere di Sicilia" del 21 aprile compare l'articolo I primi amori di Th. A ubanel. Presso l'editore Trimarchi di Palermo esce la seconda edizione del Puvireddu amurusu, con una nota postuma di Federico Mistral inserita a mo' di prefazione. li periodico bimestrale "L'eco di Gibilmanna" di maggio?giugno pubblica il bozzetto Cantucci ignorati di Sicilia, già apparso sul "Bollettino dei R. Provveditorato agli studi della Sicilia". Il 4 ottobre tiene una conferenza nel Teatro Massimo di Siracusa sul tema La modernità dell'ideale francescano. A novembre pubblica su "Sicula" l'articolo Confidenze, in cui fa un bilancio della propria esistenza. Pubblica l'introduzione a La melagrana aperta di Teodoro Aubanel tradotta in italiano da Mario Grasso. Scrive l'introduzione alla seconda edizione, accresciuta e corretta, delle Fonografie valdelsane di Garibaldo Cepparelli. Pubblica la traduzione de Il poema di San Francesco di Giacinto Verdaguer. Per l'editore Grazzini di Pistoia cura l'edizione del volume Voci della montagna di Alfonso Pisaneschi e scrive la prefazione ad Acqua montana di A. Del Rivo. A dicembre recensisce su "Leonardo" Poesie siciliane di Domenico Tempio.

1927

Ultimi articoli sul "Bollettino del R. Provveditorato agli studi della Sicilia", che chiuderà le pubblicazioni a settembre (anno V, n. 4, Un poeta e un brigante d'altri tempì; n. 8, Un'allusione alla casa Savoia in un pseudo?canto popolare siciliano; n. 9, I canti ditirambici della mietitura; n. 12, Il Venerdì Santo in ValpIùtoni). Il 30 gennaio, sul quotidiano "Sicilia nuova" di Palermo appare l'articolo Collodi plagia uno scrittore palermitano, che verrà ripreso nel numero di ottobre della rivista livornese "L'Anfora". Sulla rivista "Leonardo" compare la recensione a L'Isola del sole di Luigi Sorrento. Lo stesso periodico pubblica in tre puntate (fascicoli di aprile, maggio e giugno) il saggio Gli studi di demopsicologio in Sicilia. A luglio esce la recensione a Il popolo toscano di Giovanni Giannini e Amos Parducci. Effettua un viaggio in Toscana. Visita l'amico Luigi Russo a Gavinana (Firenze). Su "Sicilia" di agosto compare il saggio Leggende e canti popolari della Valplatani. Sul "Leonardo" del 20 settembre appare la recensione al volume Rivendícazioni attraverso le rivoluzioni siciliane dei 1848?1860 di Luigi Natoli. Il 22 settembre il quotidiano "Giornale di Sicilia" pubblica A proposíto di demopsicologío siciliana. Scrive la prefazione a La cantilena del mistero di A. Agueci.

1928

"La Tradizione" di gennaìo?febbraio pubblica il testo della conferenza La modernità dell'ideale francescono tenuta a Siracusa nel 1926. Cura la seconda edizione del volume di versi Nei begli anni di Ernesto Anzon per l'editore Fiorenza di Palermo. Su "Folklore" di luglio?settembre recensisce I Fioretti di S. Francesco cantati in siciliano di Vincenzo De Simone.

1929

Traduce l'opera 0Iivae fructus, impressioni di Provenza, del poeta danese Giovanni Joergensen, corredandolo di una prefazione sulla letteratura provenzale. Scrive la prefazione a Pennellate di G. Failla Gelsomino. L'editore Fiorenza di Palermo pubblica il saggio Gaetano Di Giovanni, storico e folklorista, curato da ADG e dal fratello Vincenzo e già apparso nella rivista "Il Solco" del 15 agosto 1912 (comprende contributi di Elda Cìanelli, Gioacchino Di Marzo, Francesco Guardìone, Giuseppe Pìpitone Federico, Tommaso Nediani, A. Maurici, N. Bellanca, Felice D'Onufrio, 0. Lo Valvo, Antonio Salinas, Giuseppe Pitrè, G. E. Nuccìo, A. Sansone ed altri; vi compaiono anche lettere di Federico Mistral, di Giovanni Verga e di Paul Sabatier). Negli Studi verghíani (Edizioni del Sud, Roma), a cura di Lina Perroni, compare il saggio Verga e il Félibrige (pp. 102?108).

1930

Nell'estate visita per la seconda volta, dopo 26 anni, il convento francescano dì Baida. Il 26 ottobre pubblica su "L'Italia letteraria" di Roma il saggio Mistral e la prosa provenzale. Scrive la prefazione a Cosi di paisi, novelli umoristichi in dialettu sicilianu di Vincenzo Pacella.

1931

"Lu Marranzanu" del 28 febbraio e 7 marzo pubblica L'anima di un artista attraverso le sue lettere (G. Cepparelli). Su A.RE.S. di Palermo compaiono alcuni articoli Dal carteggio inedito di Ida Baccini.

1932

Lo Studio Editoriale Moderno di Catania pubblica Teatro Siciliano, contenente Scunciuru, Gabrieli lu corusu e L'ultimi Siciliani (nuovo titolo del dramma Comu lu Muncibeddu). Il saggio Sacerdoti e francescani di Sicilia nell'epopea garibaldina del 1860 compare in La Sicilia nel Risorgimento italiano, pubblicato a Palermo dai Fratelli Corselli.

1934

L'editore Felice Le Monnier di Firenze pubblica il saggio storico?critico La vita e l'opera di Giovanni Meli con una introduzione di Giuseppe Lipparini.

1935

Leditore Remo Sandron pubblica Il poema di Padre Luca, dedicato dall'autore al nipote Gaetano Di Giovanni in occasione delle sue nozze con Lilla Giaccone.

1937

Mussolini, in visita in Sicilia, infiamma gli animi prefigurando la fine del latifondo e il riscatto dei contadini dalla povertà. Di Giovanni crede nel progetto del Duce. Scrive la prefazione a L'ultima storia, racconti e leggende di Luigi Baglio per l'editore Sandron di Palermo.

1938

Veditore Remo Sandron pubblica la silloge Voci del feudo, premettendovi, come prefazione, un articolo di Girolamo Ragusa Moleti del 1904. Seconda edizione de La vita e l'opera di Giovanni Meli, con l'aggiunta di una Avvertenza in cui ADG confuta i giudizi del Cesareo e del Torraca. Il diabete e l'indebolimento delle capacità visive costringono ADG a rallentare la sua attività letteraria. ADG si sente vicino alla fine e ripete le parole di padre Mansueto, un suo personaggio: "Anche per me il sole tramontò, sta scendendo la sera..." (intervista a "La Gazzetta" del 21 marzo 1939).

1939

Lo Studio Editoriale Moderno di Catania pubblica il romanzo al quale ADG ha lavorato diciotto anni: La racina di Sant'Antoni (testo siciliano e traduzione italiana a fronte). Scrive la prefazione a Sonetti e leggende popolari agrigentine di Antonio Gubernatis. Ha ancora in cantiere il romanzo Lu Saracinu, La raggia muta, la traduzione dal provenzale di In montagna di Saverio de Fourviero, il poema Lu frati e progetta un nuovo romanzo, in lingua italiana: La cristiana ígnuda.

1942

Per l'infuriare della guerra, ADG lascia Palermo e si rifugia per un paio d'anni a Nicotera, presso il figlio Gaetano.

1944

Si sposta presso il figlio Lorenzo a Ronciglione. Finita la guerra, rientra a Palermo, dopo un viaggio di quattro giorni e quattro notti in carro bestiame. Trova la casa saccheggiata dagli Alleati e buona parte dei suoi libri andati dispersi.

1946

Il 6 dicembre muore a Palermo. Le sue spoglie riposano nel cimitero di quella città.


 

 

 

 

Pubblicazioni postume, riedizioni e ristampe

1980 Pietro Mazzamuto cura l'edizione postuma del romanzo Lu saracinu (11 Vespro, Palermo)


1985 A. Grimaldi cura l'edizione di 'Nfernu veru, Uomini e immagini dei paesi dello zolfo (Ed. Lavoro, Roma).

1987 E. Giannone cura la riedizione dell'ode Cristu (Pro Loco di Cianciana, s.d.).

1996 Salvatore Di Marco cura la riedizione di Fatuzzi razziusi: sonetti (Cianciana)

1997 Salvatore Di Marco cura la riedizione di Voci del feudo, liriche siciliane (ILA Palma, Palermo).

1998 Per iniziativa della Provincia Regionale di Agrigento viene realizzata la ristampa anastatica del romanzo L'uva di Sant'Antonio. La racina di Sant'Antoni (Siculgrafica, Agrigento).

2003 Salvatore Di Marco cura la riedizione del Maiu sicilianu (Cianciana)

 

 

  Opere edite


Storia di una donna, "Cronaca siciliana, Temova di Sicilia, 10 aprile 1889.

Per un poeta popolare, "Illustrazione popolare", Milano, 15 febbraio 1889.

L'arte all'Esposízione, "Amico del popolo", Palermo, 7 gennaio 1892.

Per la lampada della Madonna. "Corriere di Palermo", Palenno,, luglio 1892.

Versi inediti di G.Meli, 'Tanfulla della domenica", Roma, 5 marzo 1893.

Canti popolari agrigentini Noto, Zammit, 1894.

Scunciuru. Noto, Orecchia, 1895Maju sicilianu, Napoli, Chiurazzi, 1896.

Saru Platania e la poesia dialettale in Sicilia, Napoli, Chiurazzi, 1896.

Per la poesia siciliana Acireale, Micale,, 1896.

'Ntra l'aira, D'Artagnan", Catania, 22 novembre 1896.

I contadini di Sicilia, "Marchesino", Messina, 7 novembre 1897.

L'inventore delle fonografie, "La fenice", Girgenti, 4 settembre 1898.

Nfernu veru, Napoli, Chiurazzi, 1899.Lu fattu di Bbissana. Napoli, Chiurazzi, 1900.

Contadini di Valdelsa e villani di Realmonte, Napoli, Chiurazzi, 1900.

Prefazione a GIUSEPPE TAMBURELLO, Sull'aia, Napoli, Chiurazzi, 1900.

Lu cuntu di lu patruni, "Antologia siciliana", Palermo, giugno 1901 (poi in Voci del feudo, Palermo Sandron, 1938, pp.73 74).

A lu passu di Giurgenti , Catania, Giannotta, 1902.

Poesia di Antonio Giunta, "Hesperia", Napoli, giugno 1902, pp.88 91.

La Battimatri, 11 Marchesino", Messina, 7 marzo 1903 (poi in Voci del feudo,Palermo, Sandron, 1938, pp.93 94).

Abbannunatu, ivi, 3 novembre 1903 (poi in Voci del feudo, Sandron,, 1938, pp.59 60).

Nuvoli sacculari, ivi, 29 novembre 1903 (poi in Voci del feudo, cit. pp.23 28).

La minnitt ivi, 8 dicembre 1903 (poi in Voci del feudo, cìt. pp.53 54).

Ritorno amaru, ivi, 20 dicembre 1903 (poi in Voci del feudo, cit. pp. 19 22).

Nella Valplatani, Palermo, Sandron, 1904.

Nni la massaria di lu Mavaru,, in 11 Marchesino", Messina, 24 gennaio 1904 (poi in Voci del feudo. cit. pp. 11 14).

Morti scunsulata in "Il Marchesino", Messina, 31 gennaio 1904 (poi in Voci del feudo, cit. pp.39 40).

La divina commedia tradotta in siciliano dal Cannizzaro, 1l Marchesino", Messina, maggio 1904.

Su la sacra Verna "Gazzetta di Messina e della Calabria". Messina 26 maggio 1904.

Il fiore pel barone, ivì, 20 21 giugno 1904

Il barone dei palermitani in festa di G. Meli, nello studio sul Meli di G. Navanteri, Palermo, Reber, 1904.

In Val dì Noto, "Sicula", Palermo, gennaio febbraio 1905, pp. 1 - 27.

Il pittore dei costumi di Modica, ivi maggio giugno 1905, pp. 21 -

nel convento, 'Fronda, Palermo, 22 giugno 1905.

Povera gente ' "Athena", Roma, febbraio marzo 1906, pp.123 -13 1, pp. 181 190.

Cristu, Palermo, Sandron, 1906.

Lu puvireddu amurusu Palermo, Sandron, 1906.Mafiusu, "Sicula", Palermo, novembre 1906, pp.21 24.

Li beccamorti, ivi ' dicembre 1906 (poi in Voci del feudo, cit. pp.77 78).

La settimana santa in Valplatani, ivi, gennaio febbraio 1907, pp. 1 19.

Ventu d'estati. ivi, marzo giugno 1907 (poi in Voci del feudo. cit. pp. 49 52).

Lu sensíu di l'omu ivi ' luglio dicembre 1907 (poi in Voci del feu , cit. pp. 61 68).La cunnanna di lu maluccori. ivi, gennaio dicembre 1908 (poi in Voci del feudo, cit. pp.45 48).

La compagnia Aguglia a Berlino, "Giornale di Sicilia", Palermo, 4 novembre 1908.

Nni la me' casa di campagna, "Matelda", Catania, dicembre 1908 (poi in "Ora illustrata," Palermo, 1° dicembre 1913 e in "La tempra'", Alcamo, agosto 1922).

Scunciuru, Palermo, Stab. dell'Impresa Gen. d'Aff Pubblicità, 1908.

Za Francischedda "Ora",Palermo. 3 giugno 1910

Vicchingia amariata, "Matelda", Catania, agosto 1910 (poi Voci del feudo, cit. pp.41 44).

Gabrieli lu carusu, Palermo, Maraffa Abate, 1910.Nni la dìspensa di la surfara, Palermo, Maraffa Abate, 1910.ù

Nni la serra di li cudi "Matelda", gennaio febbraio 1911 (poi in Voci del feudo, cit. pp.71 72).

La seggia cu li vrazza, "Corriere di Sicilia", Palermo, 12 febbraio 1911 (poi con il titolo Il poema di padre Luca, Palermo, Milano, Sandron 1935.

Nel campo dei felibri. "Corriere di Sicilia", Palermo, 27 febbraio e segg. 1911.

Vennari di marzo, ivi, 11 aprile 1911 (poi in "Rivista di Sicilia" Catania, gennaio 1922 e in Voci del feudo, cit. pp.97 108).

I nostri articoli sul Felibre, "Corriere di Sicilia", Palermo, 12 maggio 1911.

Al congresso di Agrigento , "La scopa", Palermo, 28 maggio 1911.

Lu pinseru chiusu. "Ora", Palermo, 10 novembre 1911.

Un vattesimu di puvireddi, "Canzone siciliana", Palermo, 1°gennaio 1912 (poi in Voci del feudo, cit. pp.75 76).

Dai felibri, "Solco", Palermo, gennaio 1912.

Un prete poeta e un brigante cavalleresco, "Corriere di Sicilia", Palermo, 1912.

La poesia di un solitario, Palermo, Coop.Tip. Siciliana, 1913.

Pittori e scultori all'Esposizione del massimo, "Ora", Palermo, 14 novembre 1913.

Prefazione a PIETRO ANTONIO da GININNA. Frate umile da Petralia, Palermo, Tip. Pontificia, 1913

Traduzione a GIUSEPPE ROUMANILLE, Racconti provenzali, Palermo, Sandron, 1913.

Federico Mistral, Palenno, Travi9 1915.

La campana di Muntisanta Arezzo, Nun. Unico per Cesare Battisti, 1917.Caterina Percoto, Noto, Di Giovanni, 1919.

L'arte di Giovanni Verga Palermo, Sandron, 1920.La morti di lu patriarca , Palermo, Travi, 1920.

Prefazione a FRANCO ACCARDO, Autri tep2j~1, Noto, Di Giovanni, 1920.

Traduzione di MARTIN JOUVEAU Images Florentia, Avignon Roumanille, 1920

L'occhiu di lu suli, "Rivista di Catania7', Catania, novembre 1921 (poi in ',Sicul&', aprile 1921, p.4).

U garzuni, "L'ansia", Girgenti, gennaio febbraio 1922 (poi in Voci del feudo, cit., pp. 15 18 ).

Tommaso Nediani, "Pro famiglia", Alcamo, aprile 1922.Il figlio del mercante , 'Ta tempra", Alcamo, aprile 1922.

Il francescano sogno,, "Oriente serafico", Assisi, Porziuncola, 1922, p.37.Il dialetto sicilano nell'opera di Giovanni Verga "Siciliana" Catania, gennaio 1923, pp.33 37.

Primavera nni lu rumitoriu, ivi, giugno luglio 1923 (poi in Voci del feudo, cit. pp. 123-38).

Il dialetto e la lingua, Palermo, Ires, 1924.

A tempu di la simenza, "L'Astra", Alcamo, agosto settembre 1924 (poi in Voci dei feudo, cit. pp.29 30).

La pagina paesana, (rassegna del folclore) "Bollettino del R. Provveditorato agli studi per la Sicilia", Palermo, dal 30 ottobre al 30 settembre 1927.

Cu li morti nni na nuttata di lu malutempu ivi, 15 30 maggio 1925, pp.3 7.

All'Università sindacale "fascista, "Sicilia Nuova", Palermo 19 maggio 1925.

Lu patriarca Nuè, "Novelle della zagara", Palermo, giugno 1929.Sicilia Bemporad, Marzocco, Firenze 1925.

Un capolavoro di Niccolò Cannicci. "Sicilia Nuova " Palermo, 20 settembre 1926.

Prefazione a GARIBALDO CEPPARELLI, Fonografie valdesane, Pistola, Grazzini, 1926.

I fioretti di San Francesco tradotti in siciliano, Palermo, F.lli Corselli, 1926.

Da compare Alfio a Mastro Austinu, " Sicilia Nuova", Palermo, 20 settembre 1926.

Tra la neve, e la pioggia nel romitorio, " Mezzogiorno", Palermo, 2 dicembre 1926.

La voce della campagna "Il piccolo", Palermo, 2 dicembre 1926.

Traduzione, a ALFONSO PISANESCHI Le voci della montagna, Pistoia, Grazzini, 1926.

Il signre e il sole, "Cantastorie", Catania, gennaio 1927, pp.2 4.

Notti di ventu rumitoriu "Scuola e vita", Palermo, 31gennaio 1927 (poi in Voci del Feudo cit. pp.119-122)

Prefazione a ANTONIO DEL RIVO, Acqua montana, Pistoia, Grazzini, 1927.Prefazione a ANTONIO AGNESI,.

La cantilena del mistero . Palenno, Trimarchi, 1927.

Prefazione a GIACINTO VERDAGUER, Il poema di San Francesco, Santa Maria degli Angeli, Porziuncola, 1927

Gli studi di demopsicologia in Sicilia, "Leonardo", Roma, aprile, maggio, giugno 1927, pp. 84 86, pp. 113 115, pp. 141 145.

Ombra, "l'Anfora", Livorno, marzo 1928, p. 63.

In morte, ivi, aprile 1928, p. 87.La vita è dolce, ivi, agosto 1928, p. 183.

A proposito di demopsicologia "Giornale di Sicilia", Palermo, 22 settembre 1927.

Un plagio di Collodi "L'Anfora", Livorno, ottobre 1927, pp. 234 236.

La modernità dell'ideale francescano, "La tradizione", Palermo, 22 settembre 1928, pp. 14 23.

Brindisi di trebbiatura e La Fossa "L'Anfora", anno IV, novembre 1928, pp. 199 249.

Riturnu amaru "L'ideale", Napoli, 15 ottobre 1928, (poi in Voci del feudo, cit. pp. 19 22).

Verga e il felibrige, "Studi verghiani", Palermo, 1929, pp. 102 - 108.

Traduzione a JQHANNES JORGENSEN, Olivae Fructus, Firenze, Libr. Ed. Fiorentina, 1929.

U muribunnu, "Dieci novelle", Palermo, 1° febbraio 1931, pp. 25 28.

Teatro siciliano, Catania, Giannotta, 1932.

La vita e le opere di G. Meli, Firenze, Le Monnier 1934 (Il' Edizione 1938).

Il poema di padre Luca, Palermo, Milano, Sandron, 1935.

Un narratore di razza, in LUIGI BAGLIO, L'ultima stori4, Pistoia, Grazzini, 1937.

Voci del feudo, Palenno, Sandron, 1938.

La racina di Sant'Antonio, Catania, Studio Editoriale Moderno, 1938.Lu saracinu, Palenno, Il Vespro, 1980.

 

 

   Saggi


FRANCESCO CANNATELLA, "Di Giovanni demologo"

FRANCESCO CANNATELLA, "La seggia cu li vrazza"

ALESSIO DI GIOVANNI, "Dalle zolfare di Girgenti"I

SALVATORE FERLITA, "Tre giovani poeti sulla 'Trazzera'"

SALVATORE FERLITA, "Alessio Di Giovanni il poeta delle zolfare"

SALVATORE FERLITA, "Quando Di Giovanni rimproverò Verga"

DOMENICO FERRARO, "Alessio Di Giovanni e Silvio Cucinotta"

RENE GRIFO, "40° anniversario della morte di Alessio Di Giovanni"

HALYCOS, "Alessio Di Giovanni, Biografia"

GIUSEPPE PERITORE, "La morti di lu Patriarca" 

GIUSEPPE PILITTERI, "Alessio Di Giovanni. Un poeta con la visione della storia"

PAOLO SANZERI, "Alessio Di Giovanni: Pubblicazioni postume"

MARCO SCALABRINO, "Corrispondenza 1903 -1928 Silvio Cucinotta - Alessio Di Giovanni"

ANTONELLO SCIABICA, "Alla scoperta di Alessio Di Giovanni, Cantore degli umili"