
In caso di gestione diretta, come avviene nella totalità dei casi, gli stessi sindaci sono stati invitati a fornire gli elementi richiesti già in precedenza e che avrebbero dovuto fornire entro il 30 aprile scorso.
Qualora essi dovessero ancora fare orecchie da mercante e dovessero fare scadere il nuovo termine di 30 giorni fissato dall'Aeeg, quest'ultima porrà in essere i propri poteri sanzionatori disponendo anzitutto una determinazione d'ufficio della tariffa per ciascun comune che sarà quantificata moltiplicando per 0,9 la tariffa in atto esistente (in pratica una decurtazione del 10 per cento).
Questo farebbe sicuramente felici gli utenti che subirebbero una riduzione della bolletta dell'acqua, ma «alleggerirebbe» significativamente le entrate dei Comuni in un, periodo in cui già Stato e Regione hanno decurtato le loro rimesse agli enti locali.
Quei comuni dunque si troverebbero in grosse difficoltà di bilancio e dovrebbero sacrificare gli investimenti o, peggio ancora, potrebbero avere gravi difficoltà a far quadrare i conti.
Senza contare che non è nemmeno da escludere una grossa sanzione pecuniaria nei confronti degli stessi comuni inadempienti. Non sono stati diffidati il Consorzio Tre Sorgenti e gli altri tre comuni che non hanno ancora consegnato gli impianti, ma l'ato idrico ha già provveduto a fornire un nuovo elenco dei comuni "ribelli" all'Agenzia.
S. F.
Giornale "La Sicilia" del 06/10/2013.